Campania

Beppe Fiorello, che emozioni con il mio 'Stranizza d'amuri'

Regista a Giffoni, orgoglioso di aver raccontato storia d'amore

Redazione Ansa

(ANSA) - GIFFONI, 22 LUG - Giuseppe Fiorello racconta ai giovani di Giffoni l'esperienza di "Stranizza d'amuri", il suo film uscito lo scorso marzo e dedicato all'amicizia tra due adolescenti che, nella Sicilia degli anni '80, si trasforma in un sentimento più profondo, costretto a rimanere segreto dall'ostilità dell'ambiente circostante.
    Ispirato alla storia vera del delitto di Giarre avvenuto il 31 ottobre 1980, il film è dedicato alle due vittime Giorgio Giammona ed Antonio Galatola. Beppe Fiorello, accompagnato a Giffoni dal cast, si dice orgoglioso di aver potuto raccontare una storia che racconta "un innamoramento, quell'emozione diversa che accade tra due persone quando si conoscono e si frequentano". Il regista racconta a Giffoni dell'accoglienza del film in questi mesi in tutta Italia, calorosa ed entusiasta, con profonde emozioni in chi, specie i genitori, nella vicenda ha ritrovato un po' della sua storia. "È un film dedicato proprio ai genitori- racconta Fiorello- a Viterbo, ricordo, a fine proiezione un genitore di un ragazzo omosessuale ha affermato che nell'accettazione c'è un po' di sopportazione, mentre 'io ho semplicemente accolto ed amato mio figlio'. Stranizza d'amuri è un film che volevo vedere, oltre che fare". Un inno alla libertà dedicato ai giovani, realizzato in stretta collaborazione e con il supporto di Arcigay Palermo che, con il Rappresentante di "Palermo Pride" Luigi Carollo, ha ribadito come questo film sia importante più ai nostri giorni che negli anni ottanta poiché oggi "vi sono più discriminazioni anche più nascoste e dunque più subdole". Inoltre, "Palermo Pride" ha ribadito il suo ringraziamento a Giuseppe Fiorello, "un regista che ha potuto raccontare una storia importante per la nostra comunità, un film che non appartiene solo alla nostra comunità ma a tutti". Beppe Fiorello ha sottolineato anche l'importanza della figura delle madri, "figure da cui parte la nostra libertà, la libertà di figli. Due madri magistralmente interpretate dalle nostre attrici" (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it