Campania

Sidney Sibilia, dopo "Mixed by Erry" una serie sugli 883

'Se sono un regista lo devo a Giffoni', l'incontro con i giurati

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 23 LUG - "Se faccio il regista lo devo a Giffoni", confessa ai giovani del festival il regista Sidney Sibilia, protagonista di un affollato incontro con i giurati.
    Reduce dal successo di "Mixed by Erry", sottolinea: "La sincerità è il valore più importante se vuoi arrivare al pubblico". Il prossimo lavoro? "Una serie dedicata agli 883".
    Sibilia è salernitano. Il festival di Giffoni lo ha frequentato da bambino: "Sono stato qua - ha detto - che avevo forse sette anni. Ma le cose che ho visto me le sono come tatuate. Le storie mi hanno sempre incantato ed il cinema, se sei di Salerno come me, potevi e puoi incontrarlo solo qua. Se faccio questo lavoro è perché qui mi innamoravo delle storie e di chi le raccontava".
    Il legame con Giffoni lo sottolinea anche il fondatore Claudio Gubitosi che arriva in sala per salutarlo. Sibilia ha fatto la gavetta, quella dei cortometraggi, per poi affacciarsi con successo al grande pubblico. Dalla trilogia di "Smetto quando voglio" all'ultimo "Mixed by Erry" dedicato ai giovani napoletani che crearono il boom delle musicassette pirata, "tendenzialmente le mie sono storie di anarchia perché sono stato sempre un po' restio rispetto alle regole. Ma la cosa più importante resta la sincerità. Se sei sincero, arriva al pubblico".
    In cosa è impegnato oggi Sidney Sibilia? "Sto lavorando - ha spiegato - ad una serie dedicata agli 883. Stiamo rappresentando la Pavia degli anni '90 in una versione nostra. Tutto dipende molto dalla storia, che ha una dimensione molto italiana perché io sono italiano, mi sento italiano e non saprei fare diversamente. Noi abbiamo avuto la fortuna di inventarci la commedia all'italiana, film apparentemente leggeri, che fanno ridere ma non solo. A questo genere spesso mi ispiro".
    Quanto conta il talento? Molto, ma non è tutto, ne è convinto Sibilia: "Il talento - dice - è una parte, Poi c'è la costanza, il rigore. Sedersi al computer ogni giorno. Senza saltarne uno.
    E poi saper gestire l'umore perché ci sono giorni che scrivi grandi cose e giorni che non scrivi niente. Devi essere innamorato delle cose che fai e mettersi costanza. Ci sono persone di grandissimo talento che non riescono ad avere costanza e rigore". (ANSA).
   

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