Campania

Dopo l'ammanco l'Ordine degli Avvocati si affida a società di revisione

A Napoli se ne occuperà un consulente "di rinomata esperienza". L'ex presidente Antonio Tafuri: "La vicenda dei debiti è stata già ricostruita"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 LUG - Per la prima volta il consiglio dell' Ordine degli avvocati di Napoli si affida a una società di revisione leader del settore per l'organizzazione contabile dell'ente. Lo rende noto un comunicato. Lo scorso inverno l'Ordine degli avvocati è finito al centro di uno scandalo dopo la scoperta nelle sue casse di un ammanco milionario.
    "Durante i primi mesi di gestione dell'attuale Consiglio, - si legge nella nota - in carica da pochi mesi, è emersa una confusionaria gestione amministrativa dell'Ente, che ha impedito una completa ed esatta acquisizione dell'enorme mole di documentazione amministrativa e contabile indispensabile per la redazione dei bilanci di previsione per il 2023 e del consuntivo 2022".
    "Alla luce di quanto rilevato, - viene spiegato - il Consiglio ha dovuto mettere in opera una serie di interventi straordinari quali il recupero della documentazione contabile degli anni pregressi e la gestione del recupero delle quote non versate".
    "A maggior supporto di tali attività, - prosegue la nota del Consiglio dell' Ordine degli avvocati partenopei - si è provveduto alla nomina di un consulente esterno di rinomata esperienza nel risanamento dei bilanci degli enti pubblici che potesse contribuire alla selezione delle scelte più appropriate, nella direzione di una spending review a tutela del patrimonio degli iscritti".
    L'iniziativa viene definita senza precedenti dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli, "una sorta di anno zero per la contabilità dell'Ordine, tale da poter voltare pagina rispetto a quanto accaduto nel recente passato, nell'esclusivo interesse della classe". 

"Il presupposto addotto per giustificare verso gli iscritti la omessa indizione dell'assemblea per il bilancio nei termini prescritti, non risponde alla verità. Sin dal gennaio 2023 il consiglio dispone della perizia svolta dal dottor Moretta, con la quale è stata ricostruita fedelmente e integralmente la situazione debitoria nei confronti del Fisco e dell'Inps. Tanto vero che è stata proposta la domanda di rottamazione proprio in base alle risultanze della perizia Moretta e utilizzando i documenti quivi esaminati". Lo spiega, in una nota, l'ex presidente dell'Ordine gli Avvocati di Napoli Antonio Tafuri. "A queste risultanze - prosegue - bisogna aggiungere soltanto i rapporti relativi alle forniture in corso (per contratti che sono stati tutti conclusi nelle precedenti consiliature) non essendovi altri pagamenti o debiti di natura diversa, a parte quanto dovuto al Consiglio Nazionale Forense". "La documentazione - sottolinea - è sempre stata a perfetta disposizione di tutti coloro i quali avrebbero dovuto sapere cosa cercare. La ricostruzione finanziaria ed economica del 2022 non presentava alcuna sorpresa. A mio parere si sarebbe dovuto estendere l'incarico al perito che ha egregiamente svolto le sue indagini nel giro di soli due mesi (novembre e dicembre 2022) potendosi pervenire così in tempi brevi sia alla redazione dei bilanci da sottoporre all'Assemblea e soprattutto alla predisposizione di un piano realistico pluriennale di graduale rientro e recupero, peraltro già accennato nelle conclusioni della perizia del dottore Moretta". "Il consiglio, invece - evidenzia l'ex presidente dell'Ordine degli Avvocati di Napoli - preso dal furore di un aprioristico cambiamento, ha scelto di ripartire da zero senza evidentemente nemmeno fornire alcun supporto al professionista incaricato, con il risultato che ad oggi, e cioè al settembre 2023, non si ha notizia della indizione dell'assemblea per l'approvazione dei bilanci e non è partito nessun piano di recupero. Ciò è molto grave perché la situazione scoperta lo scorso ottobre '22 e i mancati pagamenti al Fisco come emersi almeno dal 2014 con picchi nel triennio 2016/2018, avrebbe richiesto un immediato progetto di risanamento mentre invece il 2023 può dirsi sostanzialmente un anno perso. È ciò è un vero disastro. Inoltre, ritengo che la confusione amministrativa e le omissioni siano connesse anche alla mancata nomina del direttore amministrativo, figura apicale e determinante per la cui individuazione non è nemmeno stata avviata la procedura di scelta. Ciò ha comportato necessariamente caos e mancata conoscenza degli atti e degli elementi organizzativi dell'ente e addirittura obbliga il consigliere tesoriere in carica a svolgere le funzioni ed assumere le responsabilità che competerebbero al direttore amministrativo (ivi compresa la collaborazione alla redazione del bilancio nei suoi aspetti contabili). Occorre che, per la salvezza dell'Istituzione, l'attuale ufficio di presidenza entri finalmente nella mentalità e nella pratica della gestione, abbandonando la mera propaganda e la denigrazione infondata del passato. Il tempo aggrava e non sbiadisce le difficoltà. Anche l'esercizio provvisorio, deliberato dal Consiglio, sempre con l'apparente e falsa motivazione della carenza documentale, è una decisione grave e non condivisibile, mai accaduta in passato e che dipende dalla negligenza del non aver reperito (o meglio: cercato appropriatamente ) i documenti contabili. Si confida nella legittimità della delibera, tutta da verificare, che al contrario denota un colpevole pre-dissesto imputabile a chi fino all'agosto 2023 non ha adottato alcuna misura concreta e continua ad usufruire unicamente degli effetti delle decisioni e delle iniziative prese dal precedente consiglio (in primis, con il recupero di circa 1 milione 200 mila euro per tasse pregresse)", conclude il comunicato.   

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