Campania

Allarme Agronomi Avellino, compromessa la vendemmia 2023

Colpa della peronospera della vite

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 01 AGO - Peronospora della vite, la problematica fitosanitaria è emersa nel corso del Consiglio dell'Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Avellino.
    Secondo quanto sottolinea il presidente Francesco Castelluccio.
    "il 2023 finora è stato caratterizzato, purtroppo, dalle anomale condizioni climatiche che stanno determinando una drastica riduzione delle produzioni viticole in tutto il territorio nazionale tra cui anche l'Irpinia. L'intera penisola ha vissuto un inverno mite e poco piovoso, con solo 280 mm di pioggia da gennaio ad aprile, poi invece si sono susseguite piogge ininterrotte che hanno interessato i mesi di maggio e giugno per un totale di 40 giorni di piogge e ben 300 mm di acqua caduti al suolo sul nostro territorio. La pioggia quotidiana non ha permesso l'ingresso in campo agli agricoltori al momento opportuno per adempiere alla necessaria difesa fitosanitaria, infatti gli agricoltori hanno potuto effettuare gli interventi necessari solo nelle piccole tregue che la pioggia concedeva e con una forte riduzione dell'efficacia dei trattamenti stessi, legato proprio all'azione dilavante delle copiose piogge. Queste particolari ed anomale condizioni climatiche: pioggia, elevata umidità, temperature favorevoli e impossibilità ai trattamenti, hanno permesso al pericoloso fungo "Plasmopara viticola" (Peronospora della vite) di trovare le condizioni ottimali per il suo sviluppo con una fortissima pressione del patogeno, infezioni a cicli sovrapposti ed elevata dannosità a tutti gli organi della pianta: foglie, tralci, fiori e grappoli (peronospora larvata) compromettendo la produzione di molti vigneti sia termini quantitativi che qualitativi. Le varietà irpine maggiormente colpite risultano l'aglianico e il greco di tufo con una percentuale di danno stimato pari all'incirca al 70-80% a seguire poi il fiano e la falanghina con altri vitigni, con una percentuale di danno stimata all'attualità pari a circa il 50%", sottolinea Castelluccio. (ANSA).
   

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