Campania

L'ira della famiglia di Anna, una morte che si poteva evitare

Il legale: 'Si sapeva che rischiava ma non è stato fatto nulla'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 19 AGO - "I segnali precursori c'erano tutti, che fosse in pericolo era ormai chiaro e nonostante ciò nulla è stato fatto per impedire a quell'uomo che la uccidesse": è il commento di Giovanni De Gennaro, legale della famiglia di Anna, la donna uccisa a coltellate lo scorso 17 agosto da Salvatore Ferraiuolo a Piano di Sorrento, in provincia di Napoli. "Una misura cautelare, anche solo un braccialetto, avrebbe evitato questa tragedia", dice il legale all'ANSA.
    L'avvocato De Gennaro è anche legato da vincoli di parentela con la famiglia della donna e il suo sfogo è ancora più sentito.
    "Le minacce - dice il legale mentre si sta recando ai funerali - l'hanno spinta a ritirare le denunce, ma quando questo avviene l'attenzione degli inquirenti si deve acuire. È proprio quello il momento che deve spingere chi indaga ad interrogarsi sulle reali ragioni di quella scelta".
    "Anna - continua De Gennaro - negli ultimi tempi aveva deciso di vivere la sua vita normalmente, nonostante i consigli dei fratelli, che le chiedevano maggiori cautele. Ovviamente evitava i luoghi isolati ma non è bastato".
    Secondo il legale "c'è qualcosa da fare, da rettificare nella gestione del cosiddetto 'codice rosso': vanno potenziate le sezioni delle Procure che si occupano di questa vera e propria emergenza nazionale e, soprattutto, deve essere data maggiore discrezionalità a chi indaga, a chi è sul territorio, a chi conosce le persone coinvolte: una misura cautelare, anche solo un braccialetto - ripete - avrebbe evitato questa tragedia".
    (ANSA).
   

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