(ANSA) - AVELLINO, 23 AGO - Hanno gli stessi interessi
scolastici, coltivano gli stessi hobby, ma sono irriducibilmente
divisi dalla passione calcistica: uno tifa sfegatatamente per il
Napoli, l'altro è fieramente e dichiaratamente juventino. Quella
di Samuele e Michele, gemelli di 19 anni di Caivano, in
provincia di Napoli, è una delle tante storie arrivate oggi ad
Avellino da tutta Italia per la terza edizione del Raduno
nazionale dei gemelli, organizzato dalla fotografa Antonia Di
Nardo.
Attesi in serata per la premiazione nel complesso del cinema
Eliseo anche i due gemelli, omozigoti più giovani: hanno sei
mesi e vengono da Bari. Tra i premiati anche i due più anziani:
Sabato e Romoaldo Franzese, 94 anni, ex ferrovieri di Avellino,
e Francesco e Costantino, undici anni, testimonial della lotta
alla fibrosi cistica.
Oltre duecento le coppie di gemelli provenienti da Milano e
Bergamo, passando per Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, che
partecipano al raduno che ha come slogan "Io vado da voi", frase
palindroma che si può leggere anche da destra a sinistra e che
indica un singolare che si sdoppia in plurale.
"L'obiettivo - ha spiegato Di Nardo - nel convegno che si è
svolto stamattina in orario rigorosamente palindromo a sua
volta, le 10.01, oltre ad dar vita a una manifestazione
divertente, è quello di approfondire la speciale connessione che
soltanto i gemelli possono condividere fisicamente e dal punto
di vista emotivo".
Le precedenti due edizioni si sono svolte ad Altavilla
Irpina, piccolo centro dell'hinterland di Avellino, di cui Di
Nardo è originaria, sugli spunti di uno studio che assegna il
primato delle nascite gemellari al piccolo comune, con una media
superiore dell'1,2 per cento rispetto a quella nazionale. Una
possibile ipotesi, sostenuta da studi scientifici, sarebbe la
presenza di acqua sulfurea che accomuna Altavilla agli abitanti
del piccolo comune di Greci, al confine con la provincia di
Foggia, dove si registra un analogo fenomeno. (ANSA).
Gemelli d'Italia ad Avellino, anche i più giovani e i più vecchi
I primi hanno sei mesi, gli altri sono ferrovieri di 94 anni