Campania

Federico II, raggiunto il traguardo dei 1000 trapianti di rene

Il primo fu eseguito nel 1991, dal 2021 tecnologia robotica

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 25 AGO - Mille trapianti di rene, mille storie di speranza e di rinascita. È il traguardo raggiunto dal Centro Trapianti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, grazie alla donazione da vivente di una donna partenopea nei confronti della propria cognata. Entrambe, ormai, sono pienamente ristabilite. Una storia, quella del Centro Trapianti federiciano, che ha avuto il suo inizio nel 1977. Un intenso lavoro che ha ricevuto di recente un forte impulso grazie alla direzione del Programma Trapianti di Rene da parte del professore Roberto Troisi, iniziata nel 2021.
    Tante le innovazioni in campo tecnologico, con l'introduzione della perfusione meccanica degli organi per una loro migliore e prolungata preservazione, e in ambito chirurgico, con l'avvio del programma di trapianto di rene da donatore vivente con la tecnica mini-invasiva robotica finalizzata a garantire maggiore accuratezza operatoria e sicurezza per i donatori.
    Era il 1991 quando fu effettuato il primo trapianto da donatore vivente dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, a cui sono succeduti 15 casi fino al 2020. Dal 2021 con l'implementazione della nuova tecnica robotica sono già stati realizzati 14 trapianti, l'ultimo in ordine cronologico ha fatto sì che si raggiungesse quota 1000.
    "Il trapianto da donatore vivente è ideale per pazienti in dialisi o con insufficienza renale cronica ad uno stadio avanzato, perché garantisce migliori e molto più duraturi risultati, sia a breve che a lungo termine. Non si deve dimenticare, infatti, che l'attesa media di un donatore è di oltre 3 anni", precisa il prof. Troisi.
    Secondo Troisi però serve una riflessione sulla situazione attuale della donazione e trapianto in Campania. "Abbiamo avuto solo 10.7 donatori per milione di abitanti nel 2022, contro una media nazionale di 24.7, e un tasso di opposizioni pari al 36.6%, contro una media nazionale di 29.6%. La comunicazione alla popolazione, soprattutto quella scolastica, sull'importanza della donazione è davvero prioritaria". (ANSA).
   

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