Campania

La premier Meloni andrà Caivano, 'accolgo l'invito di don Patriciello'

"Nessuna zona franca per il crimine". Il parroco: "Grazie per la disponibilità". Le indagini: due i maggiorenni indagati

Redazione Ansa

Probabilmente non se l'aspettava, ma almeno ci sperava. L'altro giorno don Maurizio Patriciello, il parroco anti-clan di Caivano, ha scritto alla premier Giorgia Meloni per invitarla al Parco Verde, il luogo secondo molti "abbandonato dallo Stato" dove sono state stuprate le due cuginette. E la presidente del Consiglio oggi ha accolto l'invito.
    Giorgia Meloni ne ha parlato durante il Consiglio dei ministri. Ha detto che il governo punta a "bonificare l'area" di Caivano, sottolineando che "per la criminalità non esistono zone franche". Poi, annunciando l'intenzione di "accogliere l'invito di don Patriciello a recarmi sul posto", ha precisato che la sua "non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione". E ha aggiunto che il centro sportivo in stato di abbandono, uno dei luoghi dove si sarebbero consumate le violenze del branco, "deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile".
    Don Patriciello è ovviamente molto contento di questa decisione: "Ringrazio Dio e ringrazio la Meloni", ha detto.
    "Ringrazio la presidente del Consiglio che ha accolto il mio invito. Ha mostrato sensibilità. E da credente ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti e di non arrenderci", ha affermato il sacerdote all'ANSA.

Sul versante delle indagini, sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti a Caivano. I ragazzi, secondo quanto si apprende, hanno 19 e 18 anni, e sono entrambi a piede libero. L'inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. Riguardo all'inchiesta della procura di Napoli Nord a carico dei due maggiorenni, fondamentali saranno per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni. Al 19enne - che non risulta legato ai contesti criminali della zona - verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social. 
   

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