(ANSA) - ROMA, 29 AGO - "Forse dovremmo essere più protettivi
nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il
diritto di ubriacarti - non ci deve essere nessun tipo di
fraintendimento e nessun tipo di inciampo - ma se eviti di
ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere
in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi".
"Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne -
interviene la senatrice del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente
della commissione d'inchiesta sul Femminicidio - . E niente,
alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è
possibile, non è più tollerabile".
"Sono proprio i messaggi come questi - scrive in un lungo
post Fb Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio - il
terreno fertile in cui si coltiva la cultura retrograda di
comportamenti violenti. Mi auguro che la dirigenza di Mediaset
prenda subito le distanze da questa dichiarazione inquietante.
Quanto alla Presidente Meloni, fossi in lei mi affretterei a
consigliare al mio compagno di chiedere scusa".
Successivamente Giambruno precisa: "Nelle ultime ore sta
impazzando una polemica surreale, mi è doveroso precisare che
nessuno ha giustificato l'atto, anzi sono stati utilizzati
termini precisi: "abominevole" per l'atto e "bestie" per gli
autori", ha detto il giornalista di Rete 4, compagno della
premier Giorgia Meloni, nel corso della sua trasmissione "Il
diario del giorno", commentando le polemiche che l'hanno
travolto a seguito delle sue affermazioni circa i casi di stupro
di Palermo e Caivano. Per Giambruno le sue parole sono state
utilizzate "in maniera strumentale" e "in maniera surreale,
distorcendo la realtà e lo stanno facendo o perché in mala fede
o perché hanno seri problemi di comprendonio. A chi va a ruota
consiglio di seguire la puntata, mettiamo fine alle polemiche,
stiamo rasentando il ridicolo e la politica ha di meglio da fare
che occuparsi di uno spazio giornalistico". (ANSA).
"Se non ti ubriachi il lupo lo eviti". Polemica su Giambruno
Lui replica: 'contro di me parole ridicole e strumentali'