Campania

Direttrice orchestra del musicista ucciso, 'portava valori'

"L'opposto dell'odio e della brutalità di cui è stato vittima"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 31 AGO - "Era un cornista di talento, lo sguardo limpido e sincero, appassionato e amoroso nei confronti del suo strumento, del vivere in orchestra, del fare parte di una comunità come quella della Scarlatti. Era un ragazzo sempre sorridente, educato e rispettoso nei confronti di tutti, del suo lavoro, della musica stessa". Così Beatrice Venezi, direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti, commenta su Facebook l'omicidio di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista della Scarlatti Young.
    "Non posso credere a quello che è successo, non posso credere nè tantomeno accettare - prosegue Venezi - che la nostra società precipiti ogni giorno sempre più nel degrado e nella barbarie, nel vuoto di doti morali e intellettuali, un vortice centripeto annichilente in cui non si conosce più nemmeno il valore sacro della vita. Cosa siamo diventati? Animali? No, questa è retorica; gli animali non uccidono per crudeltà, ma solo per necessità. Siamo feccia. Dove sono finite la solidarietà, l'empatia, il senso di comunità che contraddistingueva la nostra società italiana? Siamo l'ombra di noi stessi, zombies che vivono solo nella notte dell'umanità. Corpi vuoti senza anima".
    "Come artisti - scrive ancora la direttrice d'orchestra - ci mettiamo in gioco ogni giorno per portare la bellezza nella vita delle persone attraverso il linguaggio sublime della musica, i più alti valori umani a cui ispirarsi, per mostrare che un'altra via è possibile; ne abbiamo fatto la nostra missione e la nostra stessa vita. Giovanbattista ne aveva fatto la sua missione e la sua vita. L'esatto opposto dell'odio e della brutalità di cui è stato vittima. Fino a stamani credevo fermamente in questa missione, e che con la cultura e con l'amore che l'arte insegna si sarebbero potute sanare le ferite della nostra società. Per il momento mi rimangono soltanto un senso di frustrazione e di impotenza, ma anche rabbia, tanta, e un senso di giustizia che adesso vuole essere soddisfatto. Mi stringo nel dolore alla famiglia di Giovanbattista, certa che la musica degli angeli lo accompagni da adesso in avanti". (ANSA).
   

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