Campania

Morcone, da Genny a Giogiò un monito ad agire senza retorica

Don Palmese,genitori lavorano in scuole e piazze,politica impari

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 06 SET - Il momento che attraversa Napoli, nel giorno del funerale di Giogiò Cutolo e nel ricordo di Genny Cesarano, ucciso otto anni fa, "è molto amaro, oggi è una giornata triste. Però a questa tristezza non deve subentrare un calo del nostro impegno, ma un rilancio, anche guardando alle nostre insufficienze e a quello che non siamo riusciti a fare finora". Lo afferma Mario Morcone, assessore alla sicurezza e legalità della Regione Campania, che ha partecipato al ricordo di Genny Cesarano ucciso nel 2015 a 17 anni.
    "Dobbiamo pensare - ha detto Morcone - a quello che dobbiamo fare, e poi agire. Ma non lo dico con la retorica delle parole, delle chiacchiere, visto che su questo abbiamo già troppi commentatori che sanno cosa sia giusto o non giusto fare. Credo che sia ora il tempo davvero di abbassare la testa e ognuno di noi nell'ambito della propria responsabilità deve sapere di dover fare il proprio dovere. Il padre di Genny dice che ci crede a un intervento diverso e concreto della politica? Certo, ci credo anche io e ci dobbiamo credere tutti noi, abbiamo il dovere di onorare questi genitori esattamente rinnovando il nostro impegno, credendoci con determinazione e con decisione".
    Alla celebrazione ha partecipato anche don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis, che commenta una Napoli non cambiata su certi aspetti "in maniera drammatica e triste, perché in questa seconda parte della giornata ricordiamo altri bambini e adolescenti ammazzati dalla mano criminale, dalla violenza. Questo è un dato aberrante ma l'altro dato che invece mi dà la speranza e la consolazione è che la memoria celebrata e condivisa da questi genitori è diventato un metodo per resistere alla cattiveria di questa città. Una risposta che non significa semplicemente 'non scappiamo' o 'non ci rassegniamo', ma è una risposta di metodo che vede i genitori di questi ragazzi lavorare su questo tema con la loro capacità di fare memoria, chi nelle scuole, chi in un quartiere come la Sanità, chi a Forcella. Forse noi oggi cerchiamo dalla politica la risposta, invece dovremmo dire alla politica di guardare questi esempi per mettere a sistema il loro lavoro e far diventare legge quello su cui lavorano". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it