Campania

Ai provini di Mare fuori, la tv non c'entra col crimine

Siani, regista del musical: 'chi fa del male non sia mai un eroe'

Alessandro Siani, chi fa del male non rappresenti mai un eroe

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 07 SET - In 35.000 hanno fatto domanda per partecipare al musical 'Mare fuori' diretto da Alessandro Siani, un sogno che si realizzerà solo per pochi. Oggi, a Napoli, nel centralissimo teatro Augusteo, i provini riguardano 350 di questi ragazzi. Sono speranzosi, un po' preoccupati ma felici, pieni di vita. Lo stesso entusiasmo di un altro giovane che condivideva con loro l'amore per l'arte, e la musica in particolare: Giovanbattista Cutolo, ucciso da un ragazzino dopo una lite banale. Ieri, ai funerali, il grido della sorella: "Napoli sei tu, non è Mare Fuori, Gomorra", ha detto. Una presa di distanza, e forse anche un atto d'accusa, nei confronti delle serie e dei film che rischiano di mitizzare personaggi negativi e farli diventare un esempio.
    Ma per gli aspiranti attori del musical questo rischio non c'è. "Queste serie non c'entrano niente con la criminalità, anzi insegnano a fuggirne", dice Giovanni, che fa l'attore da tre anni e ora vuole "sfondare". Il suo pensiero è che, serie o non serie, è comunque difficile crescere in determinati quartieri di Napoli: "ma con la propria forza e con quella della famiglia, che è fondamentale specie nell'adolescenza, ognuno può provare a coronare i propri positivi obiettivi". Riguardo alla città, secondo Giovanni c'è molto più di buono di quello che appare, o si dice. "Napoli ieri in Piazza del Gesù (dove si sono svolti i funerali - ndr) ha dimostrato una grande reazione positiva, che non si può chiudere gli occhi e pensare che non sia accaduto niente". Pure Cristina, anche lei aspirante attrice del musical, è dell'avviso che non vi siano collegamenti tra serie tv e realtà: "Ho visto Gomorra e Mare Fuori - dice netta - e non ho mai ammazzato nessuno o messo le mani addosso. I problemi non arrivano dalle serie tv, ma molto spesso dai problemi della famiglia in cui si cresce e per questo bisogna aiutare i ragazzi da un punto di vista sociale, della scuola".
    Secondo Alessandro Siani, "Napoli è tante cose, ci sono tante sgfccettature da conoscere. E quindi, credo che sia utile bilanciare la visione di film e serie tv. Se vedi 'Benvenuti al sud' devi vedere anche 'Gomorra', se vedi 'Un posto al sole' devi vedere 'Mare fuori'. Ma attenzione, c'è un punto fermo: le persone che sbagliano, che fanno del male, non devono mai rappresentare degli eroi. Nelle mie storie, che sono favole, non è mai capitato e i ragazzi devono capire bene che quelli non sono esempi da seguire. Noi qui, da questo palco, cerchiamo di dare una possibilità, una speranza".
    "Nel musical - spiega Siani - vediamo ragazzi cantare, ballare e interpretare la salvezza. Un ruolo centrale è proprio quello dell'educatore, il cantante Andrea Sannino. E nel copione ho inserito un momento in cui dico: 'ma se i ragazzi non avessero preso questa strada, cosa sarebbe accaduto?'". Siani ha parlato con la mamma di Giogiò, è in contatto con la famiglia "e insieme a loro dico che non voglio vedere l'esercito nelle strade per tre giorni e poi niente più, ma voglio che a Napoli succeda qualcosa di importante e di concreto per far crescere bene i nostri ragazzi. Quello che è accaduto è terribile, non deve continuare e non deve succedere mai più". (ANSA).
   

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