Campania

Morto dopo crollo in Galleria: sorella, che i colpevoli paghino

"Dopo il rimpallo di responsabilità incombe anche prescrizione"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 10 SET - "Pretendo che i colpevoli paghino per quanto hanno fatto, solo così troveremo la pace" e invece c'è il rischio che "i colpevoli non saranno mai puniti con la galera grazie alla prescrizione". E' l'amaro sfogo di Angela Giordano, sorella di Salvatore Giordano, lo studente di 14 anni gravemente ferito alla testa dal grosso frammento di un fregio staccatosi dalla Galleria Umberto di Napoli il 5 luglio 2014.
    Il ragazzo, che era in compagnia dei suoi amici morì il 9 luglio, dopo quattro giorni di agonia, in un reparto del Loreto Mare, l'ospedale in cui fu subito ricoverato.
    Nel processo di primo grado la famiglia, assistita dall'avvocato Sergio Pisani, ha ottenuto condanne e provvisionali da corrispondere ma l'iter non si è ancora concluso e adesso incombe il rischio di prescrizione.
    "Dopo nove anni, siamo ancora al punto di partenza a reclamare giustizia - dice ancora Angela - mi sento persa e abbandonata dalle istituzioni; non mi è più possibile fidarmi della legge italiana perché viviamo in un Paese dove prevale la corruzione, la strafottenza e l'egoismo".
    Lo dimostra, secondo Angela, mentre "il vigliacco rimpallo di responsabilità tra il Comune e l'assicurazione del condominio: se è cosi che funziona la legge in Italia, allora non sono fiera di essere italiana", afferma affranta.
    "Questi nove anni - conclude la sorella di Salvatore - sono passati senza che nessuno ci proteggesse nè tantomeno tutelasse.
    Pretendo giustizia per mio fratello, pretendo che i colpevoli paghino per quanto hanno fatto, solo così troveremo la pace".
    (ANSA).
   

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