(ANSA) - CASERTA, 11 SET - A più di una settimana dal rogo,
non diminuiscono nei pressi dell'impianto di rifiuti di
Pastorano (Caserta) le concentrazioni di particelle
microinquinanti, come diossina e furani. Emerge dalla nota
dell'Arpac - la quarta emessa dall'incendio - che continua a
monitorare, con due campionatori ad alto flusso, l'aria attorno
al sito dove è andata in cenere una grande quantità di materiale
come la plastica, che ha sprigionato durante il rogo anche una
nube tossica.
Migliori i dati relativi alle concentrazioni orarie di
polveri sottili PM10 e PM2.5, monossido di carbonio, ozono,
benzene, toluene, xilene, ossidi di azoto, la cui misurazione è
affidata ad un laboratorio mobile installato dall'Arpac nei
pressi del luogo dell'incendio; l'8, 9 e 10 settembre scorsi
"non si sono verificati - attesta l'Arpac - superamenti dei
limiti di legge per tali inquinanti". "Si continuano a
registrare - osserva l'Agenzia ambientale - picchi orari di
inquinanti quali benzene e biossido di azoto, che però, sulla
base delle informazioni meteorologiche disponibili, non appaiono
chiaramente riconducibili all'evento in questione. Soltanto tra
le 20 e le 22 dello scorso 9 settembre, i picchi orari di PM10,
fino a 75 microgrammi per metro cubo, si sono verificati con
ventilazione proveniente dall'area dell'incendio". (ANSA).
Rogo impianto rifiuti nel Casertano,non cala valore diossine
Dati dell'Arpac che continua a monitorare presenza inquinanti