(ANSA) - NAPOLI, 22 SET - È stato l'uomo delle riforme a
tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e 'pignolo',
come egli stesso si è definito. Giorgio Napolitano, morto alle
19.
La Napoli degli studi giovanili, quella del liceo Umberto, e
quella degli amici di sempre come Umberto Ranieri e il compianto
Maurizio Valenzi, quella dei musei e delle istituzioni, ma anche
quella delle tradizioni e delle tipicità, dalla tazzina di caffè
al Gambrinus alle piccole opere d'arte targate San Gregorio
Armeno. Giorgio Napolitano, nei suoi nove anni da Capo dello
Stato, nel seguire le sorti della sua città - dove nacque nel
1925 - non ha mancato mai di ritagliarsi uno spazio per le
eccellenze del territorio, piccoli piaceri della tavola o
creazioni di rara bellezza sinonimo di made in Italy nel Mondo.
E non ha mai rinunciato a uno dei marchi storici della
napoletanità, le cravatte di Marinella. Al punto da essersi più
volte definito 'un vero testimonial' dell'azienda con sede alla
Riviera di Chiaia. Piccoli esempi dell'amore per la sua città,
che lo ha sempre ricambiato. (ANSA).
Addio a Napolitano, presidente due volte
Inscindibile negli anni il legame con la sua città di nascita