Campania

Poste, in un ufficio di Napoli si parla la lingua dei segni

Corso Meridionale,un operatore sordo assiste gli utenti come lui

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 22 SET - «Qui trovi Gioacchino». Ecco l'avviso che accoglie i clienti dell'ufficio postale di Corso Meridionale, 54, a Napoli. Quel foglio rivela una piccola storia di accoglienza e inclusione. Dietro uno degli sportelli, infatti, lavora Gioacchino Lepore, presidente in Campania dell'Ente Nazionale Sordi, che conosce la lingua dei segni italiana (Lis) e la utilizza per dialogare con le persone non udenti che hanno bisogno di svolgere qui diverse operazioni.
    «Sono molto orgoglioso di questa iniziativa che serve ad abbattere le barriere della comunicazione usando la LIS - dice Lepore -. Sono anni che mi dedico al benessere dei sordi a partire dalla vita quotidiana. Mi rende felice il fatto di poter condividere la mia esperienza ultradecennale all'interno dell'associazione, e portarla in Poste come operatore di sportello sordo».
    «Il servizio che forniamo - spiega il direttore dell'ufficio postale di Corso Meridionale, Angelo Carpenito - è davvero importante. Per le persone non udenti, avere qualcuno che in ufficio sia a loro disposizione e in grado di comprenderli rappresenta un aiuto decisivo, rendendo la loro esperienza semplice e serena. I clienti sordi - continua Carpenito - da noi si sentono a loro agio, e per noi rendere questo servizio è motivo di grande orgoglio». Un impegno, quello dell'ufficio di Corso Meridionale, che nella Giornata internazionale delle lingue dei segni, in calendario domani, 23 settembre, assume un valore particolare.
    L'operatore LIS, che è stato formato da Poste Italiane per poter svolgere tutte le operazioni ordinarie che si effettuano presso gli sportelli, oggi è un punto di riferimento per le persone sorde della città di Napoli. «Sono lieto del fatto che uno degli uffici della filiale che dirigo sia stato scelto per implementare questo progetto», dice Carlo Orefice, direttore della filale Napoli Città, che comprende tutti gli uffici postali del capoluogo partenopeo. «Le persone che entrano in ufficio e vedono servire un cliente utilizzando il linguaggio dei segni - racconta Orefice - restano piacevolmente sorprese: offrire questa opportunità ha anche una funzione di sensibilizzazione e può aprire ad altre esperienze del genere».
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it