(ANSA) - AVERSA (NAPOLI), 26 SET - L'inchiesta sfociata oggi
in nove misure di custodia cautelare nei confronti di sette
minorenni e due maggiorenni per aver violentato due cugine di 10
e 12 anni a Caivano, è nata "dalle denuncie presentate dal padre
di una delle piccole e dalla madre dell'altra", che hanno
riferito ai Carabinieri "delle violenze che le figlie avrebbero
subito nei due mesi precedenti e del timore di una possibile
diffusione di video riproducenti gli abusi". E' quanto
riferiscono gli inquirenti (procura per i minorenni di Napoli e
procura di Napoli Nord), che spiegano come in primo luogo sono
state ascoltate le giovanissime vittime.
Subito dopo, la Procura minorile ha delegato ai servizi
sociali la verifica urgente delle condizioni familiari delle
bambine, "ai fini della loro messa in protezione". Le piccole
sono state quindi nuovamente ascoltate e in questa fase
avrebbero consentito di individuare in foto i presunti autori
degli abusi, indicando in maniera precisa i ruoli che ciascuno
degli indagati aveva assunto.
"Durante le attività di indagine, tuttora in corso di
approfondimento - sottolineano gli inquirenti - veniva acquisita
documentazione sanitaria, fatti sopralluoghi e sequestrati i
telefoni cellulari in uso agli indagati, successivamente
sottoposti ad analisi". E così le indagini hanno consentito di
acquisire "elementi univoci di riscontro alle dichiarazioni
delle minorenni, essendo stati peraltro rinvenuti dei video
riproducenti alcuni episodi di abusi sessuali descritti dalle
vittime".
Le due procure hanno quindi chiesto ai rispettivi gip, che le
hanno disposte, le nove misure cautelari: sei minorenni sono
stati trasferiti in un Istituto penale minorile, uno in comunità
e i due maggiorenni in carcere.
Secono le procure, "l'esecuzione delle misure cautelari
disposte dai Gip costituisce una conferma della validità
indiziaria degli elementi acquisiti sino a questo momento, i cui
esiti verranno corroborati da ulteriori attività in corso di
esecuzione". (ANSA).
L'inchiesta partita dalle denunce dei genitori
Il padre di una delle vittime e la madre dell'altra