Campania

Pontecorvo, il premio Malaparte rafforza l'identità di Capri

L'impegno di Ferrarelle Società Benefit e del Fai Campania

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 01 OTT - "Il turismo di massa rischia di distruggere le peculiarità di luoghi speciali come Capri, appuntamenti come il premio Malaparte sono estremamente importanti per rivendicarne e sottolinearne la forte identità": è l' impegno di Michele Pontecorvo Ricciardi, vice presidente di Ferrarelle Società Benefit, da dodici anni sponsor unico e artefice del rilancio di una manifestazioneche che è tornata a celebrare grandi scrittori internazionali come il premiato di quest'anno, il cileno Benjamín Labatut, e nelle passate edizioni personalità del calibro di Emmanuel Carrère, Julian Barnes, Donna Tartt e Karl Ove Knausgård, per ricordarne solo alcune.
    "L' incontro tra Ferrarelle e il Premio Malaparte è stato l'incontro, ormai avvenuto più di dodici anni fa, da tra me e Gabriella Buontempo, lei aveva il desiderio di riportare in vita una manifestazione bellissima per l'isola di Capri fondata dalla zia Graziella Lonardi Buontempo. Il premio come è noto era sparito da anni, e si trattava di un evento al quale tutti noi capresi di adozione tenevamo moltissimo. A metà degli anni '70 del secolo scorso il Malaparte era nato proprio per prevenire una eccessiva massificazione turistica dell'isola". Capri ad inizio autunno è ancora in alta stagione, dalla celebre piazzetta alla Certosa di San Giacomo, gli eventi del premio si svolgono quest'anno in una insolita cornice quasi estiva e le caratteristiche stradine sono affollate da turisti di tutto il mondo. "Il fascino di Capri continua a resistere molto forte nel tempo, per fortuna - nota Pontecorvo - purtroppo è un fascino che viene fruito sempre più da un turismo molto massificato e molto poco attento agli aspetti culturali e tradizionali dell'isola. Aver riportato in vita il Malaparte e patrocinarlo anche come Fondo ambiente italiano, di cui sono Presidente regionale, significa voler mantenere fortemente accesa la fiammella della cultura. E ricordare al mondo che Capri è stata molto di più di un bello sfondo per le fotografie" (ANSA).
   

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