Campania

L'Arma dei Carabinieri conferisce a Napoli Croce d'oro al merito

Cerimonia al Plebiscito per 80 anni dalle Quattro Giornate

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 06 OTT - Il Gonfalone del Comune di Napoli è stato insignito della Croce d'oro al merito dell'Arma dei carabinieri. La cerimonia si è svolta oggi in piazza Plebiscito nell'ambito delle celebrazioni per gli 80 anni dalle Quattro Giornate. L'Arma dei carabinieri ha scelto questa speciale ricorrenza per conferire il massimo riconoscimento al Gonfalone del Comune partenopeo come segno di gratitudine e riconoscimento per il contributo offerto dalla città partenopea, nel corso degli anni, alla storia dell'Italia e alla difesa dei valori di libertà e democrazia. "Oggi viene assegnato al Gonfalone della città e quindi ai napoletani la Croce d'oro al merito dell'Arma dei carabinieri - ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di Corpo d'armata Teo Luzi - è una proposta che ha fatto il Comando generale al ministero della Difesa che ha accettato ed esprime l'abbraccio dei carabinieri alla città partendo dagli 80 anni delle Quattro Giornate. Un evento importante che volevamo ricordare perchè lo spirito di quei giorni lo ritroviamo anche ora nel rapporto con i napoletani. Uno spirito che c'è ancora oggi: i carabinieri sono vicini alla gente per affrancarsi dalla criminalità organizzata, in spirito di libertà, di legalità e soprattutto di condivisione dei valori". Le Quattro Giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) videro la popolazione napoletana unita nella resistenza contro l'occupazione nazista. "Questo riconoscimento lega ulteriormente il rapporto tra l'Arma e la città - ha sottolineato il sindaco, Gaetano Manfredi - durante le Quattro Giornate c'è stato un grande sacrificio e lavoro collettivo, un grande patrimonio comune e noi siamo molto felici che oggi si ricordino quelle giornate". Qualche giorno prima delle ribellioni di popolo, il 12 settembre 1943, decine di militari furono uccisi per le strade della città, mentre circa 4mila persone tra militari e civili furono deportate. Lo stesso giorno cinquecento persone furono condotte a Teverola e costrette ad assistere alla fucilazione di 14 carabinieri, 'rei' di aver impedito ai guastatori tedeschi il sabotaggio degli impianti presso il 'palazzo dei Telefoni' e di aver poi resistito con le armi agli assalti di rappresaglia. (ANSA).
   

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