(ANSA) - ROMA, 11 OTT - Il primo è assemblato alla
riproduzione in gesso del Colosso di Costantino esposto a
Varsavia fino al 15 ottobre, il secondo alla riproduzione della
statua esposta in Giappone fino al 10 marzo 2024: sono i due
frammenti di un dito stampati in 3D dai ricercatori
dell'Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle
ricerche applicando tecniche nate per la biomedicina e
finalizzate a produrre dispositivi medici spersonalizzati. Lo
rende noto il Cnr.
Entrambi i frammenti stampati in 3D integrano i calchi in
gesso realizzati nel secolo scorso e conservati al Museo della
Civiltà Romana. Fino al 2018 la mano esposta ai Musei Capitolini
era priva di una falange e in quell'anno il frammento mancante è
stato ricomposto con un frammento di dito in bronzo conservato
al Louvre, che si era scoperto essere il dito indice del
Colosso.
Una volta ricostruite le opere originali, era necessario
integrare i calchi in gesso conservati al Museo della Civiltà
Romana e così, nel 2022, è stato quindi stipulato un accordo tra
il Cnr-Ic e la Sovrintendenza Capitolina per le copie 3D. "Il
progetto di trasferire competenze maturate in ambito clinico
sanitario verso il settore dei beni culturali ci ha subito
entusiasmato", ha detto Fabrizio Clemente, responsabile della
sede di Napoli del Cnr. La copia in vetroresina del dito, donata
al sovrintendente, è stata scansionata dai ricercatori
dell'Università di Warwick e, grazie alla sponsorizzazione della
Fondazione Santobono Pausilipon, presso la sede dell'Istituto di
cristallografia di Napoli sono state riprodotte le copie in 3D
del frammento, che i restauratori di Zetema, azienda strumentale
di Roma Capitale per i beni culturali, hanno reso compatibili
con i due calchi in gesso conservati al Museo della Civiltà
Romana. (ANSA).
Stampato in 3D il frammento di un dito del Colosso di Costantino
Le copie integrate in due riproduzioni in gesso della statua