(ANSA) - NAPOLI, 17 OTT - Ieri pomeriggio era stato sorpreso
dalla Polizia penitenziaria mentre pubblicava un video su Tik
Tok all'interno della propria cella, utilizzando uno smartphone
detenuto illecitamente. Arrestato in flagranza di reato è stato
condannato oggi per direttissima a 13 mesi di reclusione con
rito abbreviato. Lo rende noto il sindacato di Polizia
penitenziaria Sinappe, secondo cui "è ormai una piaga il
fenomeno dei cellulari nelle carceri".
"Nonostante sia diventato un reato perseguibile penalmente, i
detenuti non sembrano avere timore delle conseguenze
giudiziarie, continuando ad avere pericolosi contatti con
l'esterno", affermano il segretario generale aggiunto del
sindacato, Luigi Vargas, e il segretario regionale Pasquale
Gallo. "Bisogna prendere atto di questo diffusissimo fenomeno -
proseguono - e applicare pene severe. In effetti l'utilizzo di
smartphone in carcere, oltre a mettere in pericolo la sicurezza
degli istituti penitenziari, potrebbe facilitare tentativi di
evasione o di gestione di traffici illeciti, permettendo alle
organizzazioni criminali di proliferare nelle loro attività
illegali anche dando ordini dal carcere. Servono sanzioni severe
ed efficaci sia dal punto di vista penale che disciplinare. Ma
occorre investire anche sul fronte della prevenzione con
tecnologie in grado di schermare il collegamento alla rete
internet rendendo così di fatto inutilizzabili gli smartphone
introdotti illegalmente. Un plauso alla Polizia Penitenziaria di
Secondigliano che, ancora una volta ha dato prova di indiscusse
capacità professionali e operative". (ANSA).
In cella registrava video su Tik Tok, condannato a 13 mesi
Sinappe: "Una piaga i telefoni cellulari nelle carceri"