Campania

Turismo archeologico,'fondi Ue una risorsa ma bisogna spenderli'

Confronto tra operatori e istituzioni alla Borsa Med di Pompei

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 NOV - "L'Unione Europea continuerà a finanziare questo settore. Ci sono civiltà ancora vive, con una filosofia ancora attuale proprio perché esistono questi importanti siti archeologici". Lo ha detto il direttore dell'Ufficio Italia del Parlamento Europeo, Carlo Corazza, intervenendo alla prima giornata della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso a Paestum.
    Uno degli aspetti su cui tutti, operatori e rappresentanti delle istituzioni, si sono detti d'accordo, è che questo sia uno dei momenti migliori per le grandi opportunità che i fondi europei stanno offrendo per la valorizzazione del patrimonio culturale e il miglioramento dell'attrattività delle destinazioni turistiche. Ma queste risorse devono essere utilizzate.
    "I fondi sono l'unica cosa che non manca e troppi sono quelli non spesi. Per questo il ruolo degli amministratori locali è fondamentale", ha detto Gerardo Capozza, segretario generale dell'Automobile Club d'Italia, il quale ha spiegato come l'Aci si sia dotato di una struttura apposita che ha realizzato i progetti del turismo dei Borghi e del turismo delle Radici.
    Pietro Diamantini, direttore business Alta velocità Trenitalia, ha raccontato "il successo del Frecciarossa diretto su Pompei" e spiegato che, soprattutto dopo il Covid, si assiste a "un nuovo utilizzo dei treni, meno per lavoro e più per turismo".
    Le Regioni del Sud sono pronte a fare la loro parte anche in rete e "con una visione politica comune", ha detto Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, durante una tavola rotonda alla quale hanno partecipato anche i suoi colleghi di Basilicata, Cosimo Latronico, e Puglia, Gianfranco Lopane, il quale ha auspicato che i "Fondi Fsc, una volta sbloccati, possano essere destinati anche alle infrastrutture immateriali come i grandi eventi e le campagne di comunicazione".
    "Se l'Italia ha avuto una somma così alta dall'Ue con il Next Generation è stato proprio per risolvere i problemi cronici atavici del Mezzogiorno", ha concluso il parlamentare europeo Giuseppe Ferrandino, ammettendo che l'incapacità di spesa delle amministrazioni locali del sud, spesso per carenza di risorse negli uffici tecnici, rischia di vanificare il tutto. (ANSA).
   

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