(ANSA) - NAPOLI, 08 NOV - Con il progetto pilota 'Il tesoro
della legalità, luce nei depositi del Mann' il Museo
Archeologico di Napoli 'libera' 5mila reperti sequestrati che
giacevano anche da 50 anni nei depositi per un totale stimato di
15mila, primo risultato dell'accordo siglato un anno fa tra
museo e Procura di Napoli con il supporto dell'Università
Federico II. "Si tratta di una nuova collezione con un forte
messaggio etico che proponiamo per il Mann2 all'Albergo dei
Poveri. I giovani devono capire che ogni opera o reperto
sottratto alla collettività è una offesa alla nostra storia e
alla nostra identità", spiega il direttore Paolo Giulierini
mostrando per la prima volta a Napoli anche la Tomba del
Cavaliere (tra i 500 reperti che saranno esposti in una mostra
nel 2024), tre lastre (IV-III a.C) ancora al centro di una
indagine internazionale e assegnata definitivamente a Napoli.
Alla giornata dedicata al tema della legalità e alla lotta al
traffico illecito hanno partecipato Stefano De Caro, Teresa
Elena Cinquantaquattro (direttrice del Segretariato Regionale
della Campania del MiC), Pierpaolo Filippelli (procuratore
aggiunto di Napoli), Mariano Nuzzo (direttore Sabap per l'area
metropolitana di Napoli) e Nunzio Fragliasso (procuratore di
Torre Annunziata). Gli esperti del Nucleo tutela Carabinieri
sono stati impegnati per oltre un anno al fianco del personale
del Mann: esaminati 279 fascicoli relativi ad altrettanti casi
giudiziari riguardanti il possesso illegale di opere d'arte, poi
depositate in custodia giudiziaria presso il Mann. Il modello
Mann (per Maurizio di Stefano presidente Icomos Italia 'un
esempio per i beni culturali italiani') è stato illustrato da
Vincenzo Piscitelli (sostituto procuratore di Napoli), Daniela
Savy (Federico II), Ilaria Marini (maresciallo capo dei
Carabinieri di Napoli), Marialucia Giacco (Mann) e Domenico
Camardo (Herculaneum Conservation Project). Riconsegnate anche
due monete (un Denario di Cesare e un aureo di Nerone) sottratte
con una rapina a mano arnata nel 1977 e finite nelle mani di
case d'aste estere. Consegnati nove reperti al Laboratorio del
Falso dell'Università Roma Tre. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it