Campania

"Non i bambini", per dire basta ai diritti violati nei conflitti

In mille all'iniziativa promossa in piazza Plebiscito a Napoli

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 20 NOV - Circa 1000 bambini in piazza Plebiscito hanno partecipato all'iniziativa promossa da insegnanti, genitori, bambini e bambine delle scuole napoletane "Dalla Parte Dei Bambini" e di FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli, nell'ambito della "Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia". Al centro della piazza una torcia, come quella olimpica, simbolo di pace, perché con la sua accensione nell'antica Grecia si interrompevano le guerre. Le barbarie del conflitto in Medio Oriente, i diritti violati in particolar modo quelli dei bambini, da Napoli una sola voce per dire no a tutte le guerre.
    "In questa Giornata Internazionale dedicata ai Diritti dell'Infanzia - ha sottolineato Rachele Furfaro dirigente del network di scuole dalla Parte dei Bambini - vogliamo riflettere sui diritti negati a milioni di bambini, partendo proprio dal diritto di esistere. Il massacro dei bambini Palestinesi, a cui assistiamo inermi, deve essere immediatamente fermato. Le responsabilità degli adulti sono evidenti. Lo facciamo con i bambini, come ci ha insegnato Danilo Dolci, che diceva "le cose non si fanno per qualcuno ma con qualcuno". La Montessori ci ricorda che i bambini imitano gli adulti. Dobbiamo diventare esempio per loro. Le parole non bastano perchè non raggiungono il cuore. Oggi siamo qui per dire no a tutte le guerre".
    In piazza ad accendere la fiaccola e poi a vegliare sulla sua fiamma decine e decine di piccoli studenti, "sorelline e fratellini" delle bambine e dei bambini di queste aree di guerra. Presenti anche i bambini dell'Istituto 4 di Maggio, il centro di accoglienza Less, l'associazione Annalisa Durante. La torcia sarà accesa per 3 giorni come simbolo di ferma disapprovazione verso i conflitti in atto, per chiedere il cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale umanitario, per garantire sempre e ovunque una protezione speciale ai bambini, perché proteggere i bambini è una promessa di pace, riconoscerne i diritti è una promessa di futuro.
    (ANSA).
   

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