(ANSA) - NAPOLI, 23 NOV - L'Orto Botanico dell'Università
degli Studi di Napoli Federico II ha un albero in più. È il
Mirto di Giulia.
La parola "mirto" evoca il nome di Myrsìne una fanciulla
attica uccisa secondo la leggenda da un giovane da lei vinto nei
giochi ginnici e poi trasformata in arbusto dalla dea Atena.
Simbolo di pace, purezza e amore, "il mirto di Giulia esprimerà
per sempre la condanna di questo come di tutti i femminicidi,
nella speranza che le ragioni che hanno armato la mano del suo
carnefice siano combattute e vinte dagli stessi ragazzi che lo
hanno piantato".
Profondamente colpiti dalla drammatica vicenda che ha
riguardato la studentessa Giulia Cecchettin, laureanda
dell'Università di Padova, alla Federico II si è deciso, in
queste settimane, di far cominciare con un minuto di ritardo le
sedute di laurea. Chiedendo a tutti i presenti un minuto per
riflettere. Alla memoria di Giulia Cecchettin è dedicato il
seminario in programma il 28 novembre, alle 8.30, organizzato
dal Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la
valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
discriminazioni. Propone riflessioni sulle matrici culturali
della violenza e sulle sue nuove declinazioni nel web. (ANSA).
All'Orto Botanico di Napoli il Mirto di Giulia
Un albero ricorda la giovane vittima di femminicidio