(ANSA) - NAPOLI, 23 NOV - Come incideranno i cambiamenti climatici sull'isola di Ischia e cosa occorre fare per mettere in sicurezza il territorio a fronte dell'innalzamento delle temperature e dell'intensificazione delle piogge e delle mareggiate da qui al 2050: è questo l'oggetto di uno studio redatto da un gruppo di consulenti della Bei, la Banca Europea degli investimenti, i cui primi risultati sono stati presentati oggi al commissario straordinario Giovanni Legnini e ai sindaci dell'isola.
Gli studi previsionali realizzati si sono "concentrati in modo particolare - si legge in una nota della struttura del commissario - sulle variazioni di alcuni parametri climatici come l'aumento dell'intensità di pioggia, previste da qui al 2050, l'aumento del livello medio del mare e l'aumento dell'intensità delle mareggiate, ma anche la variazione delle temperature e della siccità.
I risultati definitivi del lavoro della Bei saranno presentati nelle prossime settimane con un evento pubblico.
"Ischia rappresenta un simbolo di come la lotta all'emergenza climatica e le esigenze di pianificare una ricostruzione resiliente e consapevole possano e debbano coniugarsi", ha detto Angela Mancinelli, capo unità per le operazioni della Bei con il settore pubblico. "La Bei, in quanto Banca del clima dell'Unione europea - ha aggiunto - è lieta di poter mettere a disposizione della Struttura commissariale la sua esperienza, offrendo assistenza tecnica gratuita per identificare i rischi legati al cambiamento climatico e per assicurarsi che la ricostruzione sia sostenibile".
"Con gli studi illustrati oggi, aggiungiamo al nostro lavoro un tassello di grande rilievo per rendere gli interventi a Ischia più efficaci di fronte dell'emergenza climatica", ha detto il commissario Legnini.
"Desidero ringraziare ancora una volta la Bei - ha aggiunto legnini - per aver messo a disposizione gratuitamente della Struttura commissariale e a servizio dell'intera comunità ischitana i tecnici e gli scienziati delle cui valutazioni potremo avvalerci per far sì che i progetti di messa in sicurezza e ricostruzione guardino al futuro. E l'anniversario del terremoto dell'Irpinia che 43 anni fa provocò circa 3 mila vittime e quasi 300 mila sfollati ci ricorda quanto sia urgente mettere al riparo il territorio del nostro Paese dagli eventi calamitosi". Gli studi della Bei sono stati realizzati sulla base dell'accordo di collaborazione firmato il 21 aprile scorso tra la Struttura Commissariale e la Banca europea. L'analisi effettuata sul campo viene giudicata dalla struttura del commissario "un contributo prezioso, oltre che fortemente innovativo nell'ambito della gestione delle emergenze in Italia che, per la prima volta, inserisce la variabile dei cambiamenti climatici come fattore per direzionare al meglio la complessa opera di messa in sicurezza del territorio verso le sfide future". Sempre oggi è stato fatto il punto con i tecnici della Bei sulla seconda fase dell'accordo di collaborazione avviata in questi giorni, al fine di poter individuare le attività di supporto alla Struttura commissariale e ai Comuni in vari ambiti, dalle attività tecnico-amministrative, alla valutazione dei progetti presentati dai Soggetti attuatori, alle attività logistiche di campo per un migliore coordinamento delle attività dei cantieri. Per domani, invece, è previsto un appuntamento sul Piano di ricostruzione e rischio sismico con il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Carlo Doglioni, cui seguirà un incontro pubblico sulle Comunità energetiche. (ANSA).