Campania

Ischia, un anno dopo la frana si lavora per la ripartenza

Il sindaco:"messa in sicurezza e una casa per tutti le priorità"

Casamicciola un anno dopo, domenica commemorazione vittime frana

Redazione Ansa

(di Salvi Monti) (ANSA) - ISCHIA, 24 NOV - Un anno dopo la disastrosa frana, Casamicciola e tutta l'isola d'Ischia si sono rimesse in piedi ma non sono ancora guarite del tutto. Quella mattina del 26 novembre, dopo che per sei ore nuvole basse e cariche di piogge scaricarono quasi 130 millimetri di acqua sul versante nord orientale dell'Epomeo, dalla montagna si staccò una fronte franoso di centinaia di migliaia di metri cubi di fango, acqua e detriti di ogni genere che per l'elevata pendenza scese a valle velocissimo cancellando tutto quello che incontrava sul suo cammino devastando diverse zone del comune termale isolano.
    Il prezzo pagato fu altissimo: 12 morti (tra cui due bambini ed un neonato) al Celario, zona collinare di Casamicciola, decine di abitazioni inagibili e parecchie centinaia di sfollati: nei giorni successivi all'evento arrivarono a 1.500 per poi scendere ai circa 360 attuali e senza contare gli oltre 60 veicoli distrutti, i negozi e gli alberghi allagati, il porto insabbiato e le altre frane di minore entità che si abbatterono in altre parti dell'isola.
    Dodici mesi dopo Casamicciola si è rimessa in moto anche se resta ancora tanto da fare, per la messa in sicurezza e la ripartenza turistica ed economica: il porto è stato dragato e riaperto, gli alvei alluvionali ripuliti, installato un sistema di monitoraggio ed alert attivo 24 ore al giorno in grado di dare l'allarme in caso di maxi precipitazioni e complessivamente è stato realizzato il 40% degli interventi di somma urgenza, col resto già finanziato ed in fase di attuazione.
    Per neutralizzare il rischio idrogeologico serviranno ancora interventi strutturali, che costeranno 138 milioni (di cui 60 sono stati coperti) ed altri 177 dovranno essere spesi per eliminarlo da tutta l'isola.
    Saranno necessarie dunque risorse ed interventi importanti per mettere l'isola verde al riparo dalle calamità naturali e per ridare una casa ai cittadini che l'hanno dovuta lasciare dopo l'alluvione, di cui attualmente 112 sono ancora in albergo.
    Per domenica, primo anniversario della alluvione, il Comune ha organizzato una cerimonia di commemorazione solenne a cui parteciperanno il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ed il capo Dipartimento Fabrizio Curcio, cui seguirà la consegna di encomi e ringraziamenti a forze dell'ordine, volontari ed associazioni che hanno prestato soccorsi ed assistenza dopo la frana. "Non potremo mai dimenticare le vittime di quella tragedia - afferma Giosi Ferrandino, sindaco di Casamicciola - ed a loro dedichiamo l'anniversario di domenica in cui, a nome di tutti i miei concittadini, ringrazierò le donne e gli uomini che ci hanno aiutato nei giorni più bui, quando eravamo in mezzo al fango e al dolore.
    Intanto il mio dovere è far rinascere, ripartire e tornare a risplendere questo paese. La priorità è quella di mettere in sicurezza il territorio e restituire una casa a tutti. Per questo, insieme al Commissario Legnini, abbiamo varato un piano di delocalizzazione senza precedenti che prevede un'alternativa abitativa concreta e immediata. C'è tanto da fare anche per il rilancio economico e turistico ma noi siamo resilienti e ci rialzeremo, come dopo il 1883. Grazie all'affetto che tutta Italia ci ha dimostrato in questi mesi ed alla vicinanza delle istituzioni il cui supporto ci servirà ancora per guarire del tutto Casamicciola".
    Giovanni Legnini, il commissario straordinario alla ricostruzione post frana dice: "Il primo pensiero va alle 12 vittime della tragedia dello scorso anno, gran parte giovani e giovanissimi, e alle loro famiglie. Il loro sacrificio estremo costituisce per noi un monito per tutto ciò che deve ancora essere fatto a favore di questa comunità. Un anno fa l'isola era semiparalizzata, Casamicciola era invasa dal fango, le situazioni di crisi idrogeologica erano molto diffuse. Abbiamo varato un programma ambizioso di messa in sicurezza del territorio sia per la parte emergenziale finalizzata alla riduzione del rischio residuo che per la parte strutturale.
    Molti cantieri sono stati avviati e conclusi, molti sono in corso, molti altri ancora saranno avviati dopo aver completato le fasi di progettazione. Poi dovrà iniziare la fase della messa in sicurezza strutturale del territorio, insieme alla ricostruzione degli edifici pubblici e privati e alla necessità di favorire interventi di rigenerazione urbana mediante la riduzione del consumo del suolo, dando priorità alla sicurezza del territorio e degli edifici e per la sostenibilità del processo ricostruttivo". (ANSA).
   

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