Campania

Presentato "Io e Sandokan", libro della cronista Marilena Natale

Colosimo: "Storia di camorra e anche di amore per questa terra"

Presentato "Io e Sandokan", libro della cronista Marilena Natale

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 16 DIC - "In questo libro c'è la storia della camorra, ma c'è anche l'amore che l'ha sconfitta": lo ha detto Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, oggi a Casal di Principe (Caserta) per la presentazione del libro "Io e Sandokan" scritto dalla cronista "di strada" Marilena Natale, consulente della stessa Commissione.
    L'evento si è tenuto nella villa che apparteneva al clan dei Casalesi, diventata tristemente nota con il nome di "villa Scarface" e restituita alla comunità dopo essere stata ribattezzata "villa liberazione". Colosimo, nel corso del suo intervento, ha sottolineato che a Casale "molte cose sono cambiate", ma anche che quanto finora fatto "non è abbastanza".
    "E me ne prendo la responsabilità, - ha continuato - altrimenti faremmo un danno a Casal di Principe e ai casalesi perbene". I proventi dei diritti di autore andranno all'associazione "La terra dei Cuori".
    Presente anche il vice presidente della Commissione, l'ex procuratore della Dna Federico Cafiero de Raho, che ha definito "Io e Sandokan" un libro "di resistenza, di reazione, di rivoluzione culturale". "La forza di Marilena e del libro - ha aggiunto - è quella di dare la possibilità di contribuire affinché questa comunità diventi veramente libera" perché "insegna a tenere la testa alta davanti ai camorristi".
    "E' un atto di amore per la mia terra libera - ha confermato l'autrice, che proprio per le minacce del clan vive da anni sotto scorta - ma c'è ancora tanto da fare. Oggi - ha ammesso - c'è gente che mi accetta, posso venire qui a prendere un caffè senza essere attacca, c'è chi mi aiuta a combattere, gente che prima non c'era". Natale ha poi ricordato però che "i rifiuti tossici sono ancora qui, a Casale" dove "la camorra che ha smesso di sparare uccide ancora: voi non sapete cosa significa - ha detto infine la cronista - vedere una bara bianca di 60 centimetri dove c'è un bimbo che è passato dal latte della mamma alla chemioterapia". (ANSA).
   

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