(ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - Una storia d'amore, di passioni e
dolori che si intreccia con i profili di uomini incontrati nelle
carceri dove l'autore, avvocato e politico siciliano Nino
Mandalà, è stato recluso. E' 'Marika, anime antiche e il loro
destino', il libro edito da Guida presentato, questa mattina,
nell'aula Santangelo del Consiglio regionale della Campania.
Dopo aver scontato una pena in carcere, Mandalà ha trovato
nella scrittura uno strumento di riabilitazione e di riscatto.
"La scrittura è stata fondamentale, scorre da sola e descrive il
mio stato d'animo e il dolore del carcere", ha detto Nino
Mandalà. "Scrivendo ho disinnescato la mia sofferenza e ho
percorso un cammino che mi ha portato verso un traguardo e una
realtà intrisa di amore e di solidarietà". Marika, l'emblema del
riscatto che percorre un cammino che da una realtà sciagurata la
porta a una completamente diversa.
All'incontro, moderato da Benedetta Sciannimanica, è
intervenuto il Garante campano delle persone private della
libertà personale Samuele Ciambriello che ha scritto la
prefazione al libro: "C'è una intensità emotiva che trasuda in
questo romanzo e che è propria di chi vive il tempo in carcere.
E questo tempo ti porta a tirare fuori una vena di scrittura,
poetica. Ma è un modo per riflettere anche sulla giustizia e sui
tempi certi dei processi, sulla giustizia giusta, sulla
carcerazione preventiva. Insomma, il dolore in speranza, la
morte in vita è ciò che esce fuori da questo romanzo".
A proposito del libro, don Tonino Palmese, garante per i
diritti dei detenuti del Comune di Napoli ha aggiunto: "Una
storia d'amore che comprende due elementi determinanti perché
possa essere definito tale: il desiderio ovvero una vera e
propria pulsione che ti permette di riconoscerti e di
riconoscere l'altro. E la tenerezza che serve, in un certo
senso, a lasciarsi modellare e a poter modellare. Una parola che
mi piace pensarla come la capacità di poter plasmare e lasciarsi
plasmare". Il libro è disponibile da oggi. (ANSA).
'Marika', un libro per riflettere sul carcere
Nino Mandalà, avvocato, dopo esperienza da recluso