(ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - Un rete di informazioni "sensibili"
relative agli appalti pubblici, dal registro di cantiere alle
fatture emesse, che resterà in un circuito telematico chiuso e
consentirà all'autorità giudiziaria e alle altre istituzioni
controlli più mirati ed efficaci nei cantieri e soprattutto di
ricostruire la filiera dei subappalti e le presenze effettive
sul cantiere; specie in un momento in cui grazie al Pnrr vi sono
parecchi finanziamenti pubblici e cantieri.
È quanto prevede il "Protocollo d'intesa per la condivisione dei
documenti concernenti gli appalti pubblici", modulo sperimentale
firmato oggi negli uffici della Procura di Santa Maria Capua
Vetere (Caserta) dal procuratore della Repubblica Pierpaolo
Bruni, dall'aggiunto Antonio D'Amato, responsabile dei reati
economici, dal presidente del tribunale di Santa Maria Capua
Vetere Maria Gabriella Casella, dal prefetto di Caserta Giuseppe
Castaldo, dal presidente della Camera di Commercio di Caserta
Tommaso De Simone e dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere
Antonio Mirra. È la prima volta in Italia che una procura adotta
un protocollo del genere. Gli strumenti previsti, una volta
regime potrebbero in teoria "portare all'azzeramento del lavoro
nero e a rendere molto più difficile per la criminalità
organizzata infiltrarsi negli appalti pubblici" spiega il
procuratore Bruni, ma anche limitare le tante irregolarità,
frutto dell'assenza di trasparenza, che si riscontrano sui
cantieri e che provocano incidenti, come accaduto a Firenze
qualche giorno fa. Fondamentale per la piena operatività sarà
però l'adesione di più stazioni appaltanti possibili, ovvero dei
Comuni. Per ora al protocollo ha aderito la sola città di Santa
Maria Capua Vetere, il cui sindaco Antonio Mirra si dice
"orgoglioso di fare da apripista", dicendosi poi sicuro che
"anche oltre 80 comuni del Casertano aderiranno". (ANSA).
Appalti nel Casertano, un protocollo "per riportare legalità"
Tra Procura, Tribunale, Prefettura, Camera Commercio e Comune