(ANSA) - CASAL DI PRINCIPE (CASERTA), 17 MAR - Oltre
cinquemila scout provenienti da tutta la Campania e da diverse
regioni d'Italia hanno partecipato alla marcia per don Diana
tenutasi per le strade di Casal di Principe (Caserta) e
conclusasi nel piazzale davanti al cimitero, dove c'è la tomba
del sacerdote vittima dei clan. "Don Diana era uno di noi"
gridano gli scout con gli inconfondibili fazzolettoni blu; già
da ieri in oltre settemila hanno invaso la città di don Diana
nel trentennale dell'uccisione, per testimoniarne l'esempio di
martire della legalità e di simbolo "troppo importante" per i
più giovani. Don Diana era scout, e nel suo percorso faceva da
educatore oltre che da "pastore di anime"; e proprio gli scout,
con la loro presenza costante ogni anno da 30 anni, hanno
contribuito a rendere universale e soprattutto conosciuto il
messaggio di riscatto e speranza di don Peppe. Ogni scout ha il
suo insegnamento ereditato dal prete, e gli scout di ieri sono i
capi di oggi, cresciuti con i valori di don Peppe, che hanno
tramandato ai più giovani. Giancarlo, caposcout di Agropoli 1,
ricorda i primi anni dopo la morte di don Peppe, "quando molta
gente, al nostro passaggio, usciva dai bar e sputava a terra;
oggi è diverso, durante la marcia abbiamo trovato porte aperte,
tante persone in strada ad aspettarci, come un papà con un
figlio piccolo. Ai nostri ragazzi scout insegniamo, sull'esempio
di don Peppe, a non tacere di fronte alle prevaricazioni". Enzo,
caposcout del gruppo siciliano Acireale 4 - tanti gli scout
provenienti dalla Sicilia, in particolare da Siracusa, Messina e
Palermo, dice che essere "qui oggi non è solo testimonianza,
perché esserci fisicamente a Casal di Principe è il modo
migliore per portare avanti l'esempio di don Diana, ovvero far
vivere quotidianamente i fondamentali valori della legalità e
della libertà, fare comunità. Ed è importante per i nostri
ragazzi, che non sono assopiti come dice qualcuno, ma vanno
stimolati e va tirato fuori da loro quel 5% di bontà che hanno,
per poi farla crescere. Purtroppo tanti educatori pensano più a
condizionare i ragazzi che a dar loro stimoli per crescere".
Luciano, caposcout di Napoli 5, zona periferica di Gianturco,
spiega quanto sia "difficile ma anche bello inculcare dalle
nostre parti, piene di problemi, i valori di don Diana, dalla
legalità al rispetto degli altri. Noi ci proviamo tutti i
giorni, come faceva don Diana". (ANSA).
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