(ANSA) - CASERTA, 02 APR - "Per essere una vera
collaborazione ci aspettiamo che Francesco 'Sandokan' Schiavone
ci dica dove sono sotterrati i rifiuti, in modo da poter
bonificare i terreni e le aree inquinate e realizzarvi progetti
sociali, chi sono i mandanti e gli esecutori di tanti omicidi
rimasti senza responsabili, visti tanti familiari di vittime
innocenti che da anni aspettano la verità. E chi sono gli
imprenditori e i politici collusi, che hanno permesso al clan di
controllare per anni il ciclo dei rifiuti e del cemento". Ha le
idee chiare Salvatore Cuoci, coordinatore del Comitato don
Diana, da 30 anni in prima linea a Casal di Principe nel
riutilizzo dei beni confiscati agli esponenti del clan
casertano; il Comitato don Diana ha sede in un immobile
sottratto alla criminalità dove si tengono eventi, corsi di
formazione e si appoggiano anche gli scout del gruppo di Casal
di Principe tanto cari al parroco; Comitato che è anche e
soprattutto ispiratore e parte fondamentale delle rete della
Terre di don Peppe Diana, un insieme di terreni dove le coop
sociali da un decennio producono prodotti agricoli di qualità
nel segno della legalità e della sostenibilità, dando lavoro a
giovani e a tanti disabili.
Per Cuoci la collaborazione di Schiavone è davvero importante
perché può far luce su tanti misteri irrisolti, riempiendo tanti
vuoti, anche se, tiene a sottolineare, al "silenzio di Schiavone
durato 26 anni abbiamo contrapposto trent'anni, passati
dall'uccisione di don Peppe, di schiena dritta, di coraggio nel
riuso dei beni sottratti ai clan, ma anche di voci, di sogni, di
rumore; basta pensare ai 20mila ragazzi, tra scout e studenti,
che il 17 e 19 marzo scorsi per il trentennale della morte di
don Peppe sono venuti a Casal di Principe per poter mettere in
comune i loro sogni".
"Perché la vera rinascita di Casale e la fine del clan è
proprio in quel 19 marzo 1994, quando fu ucciso don Diana. E la
vera leva - conclude - che ci ha permesso di riscattare questa
terra rovinata dai clan sono proprio i beni confiscati e il loro
riutilizzo per fini sociali". (ANSA).
Comitato don Diana, Schiavone parli di rifiuti e omicidi
"Da anni tanti familiari vittime innocenti aspettano la verità"