Campania

Campi Flegrei senza pace, la terra trema ancora

Sciame con oltre 70 scosse, tanta la paura ma nessun danno

Redazione Ansa

Non c'è pace per i Campi Flegrei dove la terra è tornata a tremare ancora una volta. Uno sciame sismico imponente, quello registrato in mattinata a partire dalle 9.35, che ha contato oltre 70 eventi di varia intensità in un lasso di tempo ridotto, e che ha avuto il picco nella scossa registrata alle 9.44 (di magnitudo 3.7) seguita alle 9.46 da un altro fenomeno di intensità inferiore (3.1). Epicentro localizzato nell'area della Solfatara, con scosse di lieve intensità registrate anche nel pomeriggio. L'ultimo fenomeno importante prima di oggi solo dieci giorni fa.

Paura per gli abitanti dei comuni dell'area flegrea ma la scossa più importante è stata avvertita distintamente anche a Napoli, soprattutto ai piani alti dei palazzi della zona collinare così come sul lungomare e a Chiaia. Quello di oggi non è l'evento più forte in assoluto da quando l'incubo terremoto è tornato a farsi vivo, perché il 16 ottobre scorso il sisma raggiunse magnitudo 4.2, ciò nonostante la ripetitività del fenomeno ha spinto i residenti alle falde del Vesuvio a scendere in strada.

Nessun danno è stato segnalato. In seguito all'evento la Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile si è messa in contatto con le strutture locali del servizio nazionale della Protezione civile. A Fuorigrotta, uno dei quartieri più vicini all'epicentro del sisma, si è giocata regolarmente al Maradona la gara di calcio valida per il campionato di serie A tra Napoli e Frosinone. Proprio lo stadio degli azzurri è stato oggetto delle verifiche disposte dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per accertare possibili danni cagionati dagli eventi sismici. Mentre a Napoli Fratelli d'Italia chiede l'istituzione di una unità di crisi a Palazzo San Giacomo, a Pozzuoli il sindaco, Luigi Manzoni, ha fatto un giro in città incontrando i cittadini per rassicurarli e anche per valutare eventuali criticità. Alla luce del ripetersi costante del fenomeno, segno di un processo che va avanti, con il suolo che continua a deformarsi, cresce l'attesa per la due giorni di prove di evacuazione previste a Pozzuoli il 30 e 31 maggio, che verrà fatta immaginando una 'situazione 3', l'eventualità considerata peggiore dalla Protezione civile dal punto di vista degli eventi sismici. Prima di allora una prima esercitazione in una scuola cittadina è prevista anche a Napoli il prossimo 22 aprile. "Il rischio di una evoluzione esiste, teoricamente, per il futuro - avverte il direttore dell'Osservatorio vesuviano, Mauro Di Vito - ma al momento non c'è nessun segnale di una possibile crisi eruttiva. Continua la crisi bradisismica che continuiamo a monitorare, ma non ci sono altre evidenze".

   

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