Campania

Ultima delusione per il Napoli, decimo e fuori dall'Europa

Fischi per lo 0-0 con iLecce, Osimhen saluta tutti a fine gara

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 26 MAG - L'ultima delusione. Il Napoli pareggia in casa con il Lecce 0-0 e svanisce così anche l'ultima speranza di agguantare una miracolosa permanenza in Europa. Con la sconfitta a Bergamo del Torino agli azzurri sarebbe servito vincere per scavalcare in classifica i granata e sperare nella vittoria della Fiorentina nella finale di Conference per poter qualificarsi al meno nobile torneo continentale. Invece la squadra di Calzona rimedia con il Lecce un altro deludente pareggio, chiude al decimo posto in classifica e conferma tutte le difficoltà vissute in una stagione estremamente negativa.
    Il pubblico del 'Maradona' fischia a fine gara ma è ormai da molto tempo abituato alla delusione per le poco convincenti prestazioni della propria squadra e la contestazione è perfino blanda. Osimhen, entrato dalla panchina per giocare un ultimo spezzone di partita con la maglia azzurra al termine della partita si attarda a salutare tutti, compagni di squadra avversari, dirigenti e accompagnatori vari. E' un modo per sottolineare il suo addio al calcio italiano perché appena si aprirà il mercao sarà ceduto per giocare in Francia o in Inghilterra. Fischi dagli spalti anche per il capitano Di Lorenzo al momento della sostituzione con Mazzocchi, determinati probabilmente dalla ricorrenti voci di una sua volontà di lasciare il Napoli.
    Quello visto contro i salentini è il solito Napoli di quest'anno, vale a dire una squadra dal gioco lento, con manovre scontate, portate avanti quasi sempre per linee orizzontali o per retropassaggi, priva di qualunque schema di gioco offensivo.
    L'assenza di Osimhen, infortunato e portato in panchina da Calzona ed entrato solo al 19' della ripresa, non spiega da sola la debolezza offensiva degli azzurri. Il campionato finisce esattamente come era cominciato nella scorsa estate, vale a dire con risultati deludenti, prestazioni caratterizzate da una sorta di rassegnazione passiva, testimone di una squadra senza idee e senza anima. I giorni felici della conquista del terzo scudetto sono ormai soltanto un ricordo sbiadito. (ANSA).
   

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