(ANSA) - SALERNO, 28 MAG - Dopo la prima puntata in Messico,
la seconda tappa di Through the rite, (attraverso il rito) la
proposta progettuale con la quale il CDTM, Circuito Campano
della Danza, capofila di un partenariato con l'Associazione
RaIDFestivals, il Festival de Danza Contemporánea Alternativo
Hidalgo (Messico) e la New Dance Young Talent (Olanda) ha vinto
il bando Boarding Pass Plus (IV edizione - Annualità 2023-2024)
promosso dal MiC, pensato per sostenere percorsi internazionali
per lo sviluppo dei processi artistici e il consolidamento delle
collaborazioni tra professionisti italiani e quelli di altri
Stati, sarà l'Italia, Salerno.
«L'obiettivo è la realizzazione di un percorso internazionale di
creazione, valorizzazione e diffusione della coreografia
italiana con un focus sui riti religiosi, espressioni delle
tradizioni e degli elementi identitari di popoli e luoghi.
Specificamente, il rito è valorizzato dall'azione che diviene
parola del corpo, svolgendosi in uno spazio e in un tempo
disegnati dal gesto stesso. Dunque, il corpo, per mezzo del
rito, diviene un elemento di connessione tra passato, presente e
futuro, utile a celebrare esperienze, eventi e significati
intrinsecamente legati ad una tradizione territoriale, ma che
attraversano sfere dell'esistenza umana di ciascun individuo e
in qualunque parte del mondo», spiega Claudio Malangone,
coreografo scelto insieme a Emma Cianchi, rispettivamente
accompagnati da Luigi Aruta e Marcella Martusciello, danzatori e
coreografi italiani under 35.
Giovedì 30 maggio alle 21 presso l'Auditorium del Centro Sociale
di Salerno il CDTM e Raidfestivals presenteranno il solo
"Devoto", concept e coreografia Claudio Malangone, autore e
interprete Luigi Aruta, assistente alla coreografia Adriana
Cristiano, musica originale Alessandro Capasso. La performance
nasce con l'idea di indagare la nozione di rito, al di là del
senso strettamente religioso, isolando e ordinando gesti e
movimenti. Partendo dalla processione delle "Cente" e dei
"Fujenti" (riti religiosi tipici del sud Italia) ci si chiede
fino a che punto il concetto di rito sia così applicabile a
contesti sociali e culturali diversi, che cosa si intenda con
questo termine e se esista una qualche componente comune a tutti
i comportamenti rituali. Gesti, anche semplici, che assumono un
carattere paradigmatico in quanto ripetizione delle gesta di
dei, eroi, spiriti o antenati, di cui le attività ordinarie
degli uomini non sono che un pallido riflesso. Ne risulta una
sorta di cerimonia con specifiche azioni corporee, posture e
atteggiamenti, secondo una sequenza precisa che conduce ad una
danza, che sia propiziatoria e liberatrice.
Nella stessa sera anche la performance di e con Joan van der
Mast, insegnante di fama internazionale, coreografa, coach e
consulente di danza contemporanea e Laban Movement Analysis con
all'attivo una carriera ricca e diversificata. In linea con il
progetto through the rite, la coreografa presenterà "Under my
skin". «Le persone e i rituali sono inseparabili e danno
significato ai momenti speciali della vita. I rituali spesso
offrono conforto, danno forza e sono molto preziosi. Il rituale
è una serie di atti solenni che si svolgono in un certo ordine
per sperimentare vecchi e nuovi significati dal punto di vista
fisico-mentale ed emotivo. Dà sicurezza, forza, coraggio e
connessione. E la danza è come un rituale, la cui essenza
risiede nell'intenzione. In questo breve assolo, cerco
soprattutto i rituali che mi fanno entrare nell'estasi della
danza, che mi danno fiducia per essere pura e vicina a me
stessa. Per frenare le insicurezze e le barriere del corpo che
invecchia e di trattenere le compulsioni della mente che
controlla», spiega Joan van der Mast, attualmente direttore
artistico del New Dance Center e del programma New Dance Young
Talent a L'Aia dei Paesi Bassi, il Paese partner insieme al
Messico e l'Italia. In scena anche la coreografia Guerriero di
Adriana Cristiano interpretato da alcune delle partecipanti al
corso di formazione BorderLab 2023 - 2024, organizzato sempre
dalla Compagnia: Rita Esposito, Sabrina De Luca, Roberta
Giamminelli, Mara Noto.
Non solo spettacolo. Il progetto ospiterà anche un workshop con
la coreografa, laddove il rito continua ad essere il pretesto di
dialogo, discussione e scambio intergenerazionale, esperienziale
e sociale. I processi creativi che ne accompagneranno
l'esplorazione e la sperimentazione artistica saranno il
dispositivo culturale di valorizzazione della coreografia
italiana. Arte nell'arte, Through the rite sarà anche
l'occasione per presentare l'Esposizione fotografica "Sacro e
Profano" a cura dell'artista della fotografia e docente UNISA
Gianpiero Scafuri con scatti di Gianpiero Scafuri, Giada Ruoppo
e Claudio Malangone, nonché alcuni fotografi messicani,
protagonisti della 1 tappa.
Il costo del biglietto è di 2 euro.
Tra giugno e luglio la residenza artistica si sposta nei Paesi
Bassi, a Den Haag, grazie alla partnership con la Fondazione New
Dance Young Talent, nata nel 2016 per promuovere e incoraggiare
lo sviluppo di progetti artistici. NDYT ospiterà gli artisti
italiani per due settimane consentendogli di presentare il loro
progetto coreografico partendo dalla ricerca sulle tradizioni
legate a momenti religiosi che fanno parte del tessuto socio
culturale campano. Anche qui in programma meeting sul tema del
progetto e un evento artistico ad hoc per presentare la
metodologia di lavoro e il percorso artistico sviluppato dalla
coreografa Emma Cianchi.
PERCHÉ MESSICO E OLANDA Questi due paesi sono stati scelti come
partner per la loro peculiare storia culturale a proposito dei
riti religiosi. Il Messico, all'80% cattolico, ha un 20%
frantumato in culture sincretiste con riti e pratiche fortemente
corporei. L'Olanda, invece, è uno dei paesi europei più
secolarizzati: con il 48%, ha la percentuale più alta
dell'Europa occidentale di coloro che sono senza una confessione
religiosa.
LA MISSION L'azione è promuovere la propria poetica attraverso
la messa in scena della propria produzione nell'ambito del
progetto; esportare la cultura territoriale nazionale fuori
dall'Italia attraverso l'esperienza di confronto e scambio
artistico e culturale internazionale, ma anche valorizzare la
coreografia italiana usando il rito come 'pretesto'
drammaturgico e coreutico per la creazione di opere nuove,
proponendo modelli di sviluppo artistico e creativo in attività
residenziali formative e performative.
CDTM L'Associazione CDTM, capofila del progetto (con sede a
Napoli), a partire dal 2015 svolge la sua attività di promozione
dello spettacolo di danza nell'ambito del territorio della
Regione Campania. (ANSA).
Messico, Italia, Canada: 'Boarding Pass' fa tappa a Salerno
Valorizzare coreografia italiana con un focus sui riti religiosi