Campania

Ugl, il governo convochi un tavolo su Industria italiana autobus

'Troppo affrettata la decisione di cedere le quote'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 16 GIU - "Invitalia e Leonardo siano garanti di un progetto individuale dell'unica azienda Italiana che produce autobus. La decisione del governo sulla cessione delle quote di Industria italiana autobus è stata troppo affrettata, porta in un vicolo cieco. L'Ugl Metalmeccanici dà, nell'immediato, disponibilità a trovare soluzioni che non possano essere solo per l'interessamento del gruppo Seri, ritenendo esserci troppi dubbi per un progetto molto importante e dove il governo ha investito 200 milioni di euro". Lo afferma Antonio Spera, segretario dell'Ugl Metalmeccanici, che chiede al governo di "fare un passo indietro rispetto alla cessione a un gruppo imprenditoriale della provincia di Caserta ritenuto, sia dall'UglM sia dai lavoratori, poco adatto al tipo di produzione industriale dell'azienda".
    "C'è bisogno - prosegue Spera - di convocare un tavolo con tutti i soggetti industriali, con le Regioni in presenza dei loro rispettivi governatori oltre a Invitalia e Leonardo per rivedere tale operazione dagli aspetti gravissimi, inaccettabili, che desta molta preoccupazione. Il governo riapra la trattativa per verificare una eventuale offerta di altra cordata imprenditoriale". Ugl Metalmeccanici lamenta la scarsa informazione sul progetto del gruppo Seri e sottolinea che "Invitalia e Leonardo stanno portando avanti un'operazione anomala, senza che questa sia accompagnata da un progetto industriale condiviso da tutti e in primis dal sindacato. Urge la riapertura del tavolo che ci veda tutti dialogare in un confronto sulle proposte in essere o da mettere in campo per sgomberare tutte le nostre preoccupazioni". "Per l'UglM - conclude Spera - esiste margine di rivalutazione e recupero, consapevoli che c'è una grande opportunità di mercato nel trasporto pubblico locale in Italia, grazie agli investimenti del Pnrr, e non si capisce perché bisognerebbe consegnare il tutto a imprese estere e di fatto fare un accordo con un grande gruppo cinese, che ha già visitato gli stabilimenti nei nostri territori". (ANSA).
   

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