Campania

'Resina, Cuore di Ercolano', la storia in un libro

Presentazione sabato 22 giugno a Villa Campolieto

Redazione Ansa

(ANSA) - ERCOLANO (NAPOLI), 20 GIU - Un viaggio nel centro storico, tra fede e feste religiose, vissute nei pressi della Basilica di Santa Maria a Pugliano. Lì dove a pochi metri sorge il mercato degli abiti usati nato nel Secondo Dopoguerra, prospero negli anni Settanta, resiliente ai nostri giorni. E poi, le ville vesuviane, la strada che congiunge gli Scavi con la città moderna, la Scuola d'arte di pittura e i lavoratori di pietra lavica.
    'Resina, Cuore di Ercolano' è un libro che prende per mano il lettore e lo accompagna nei vicoletti dell'antico nucleo originario, scritto da cinque autori con radici salde e solide nella città degli Scavi: Gaetano Borrelli, Giuseppe Bottone, Nicola Buonocunto, Biagio Naviglio, Iole Nocerino.
    Il libro (edito da La Caravella) sarà presentato sabato 22 giugno alle 18.00 in Villa Campolieto a Ercolano (Napoli).
    Resina, il cui toponimo con decreto del Presidente della Repubblica Italiana cambiò il 12 febbraio del 1969 in quello di Ercolano, è il punto di riferimento della storia che dalle origini si dipana fino all' oggi. L' intento degli autori è stato quello di focalizzare l'attenzione sulla città vecchia, non sugli Scavi o sul Vesuvio di cui tanto si è scritto, ma su aspetti anche reconditi e meno noti ai più: gli storici cortili nei quali veniva effettuato lo 'scarto' ovvero la selezione degli abiti da vendere, ma anche la Scuola di Resina che ebbe come punto di riferimento Marco De Gregorio, i cui artisti si attenevano ad una pittura dal vero eseguita in spazi aperti, osservando la vita quotidiana del popolo.
    Il fulcro del libro, il mercato di Resina (o di Pugliano). Un excursus sugli indumenti civili che inglesi e americani inviarono alla popolazione italiana, le balle che giungevano a Resina, veri e propri scrigni di pizzi e merletti, tute da soldato dove non era raro ritrovare nelle tasche qualche dollaro, e anche tulle per abiti da sposa e gli intramontabili jeans, ancora oggi pezzo forte del mercato. Il periodo d'oro della fine degli anni Settanta inizio Ottanta "quando l'ultima ferita" si legge in un passaggio del libro "fu inflitta dal terremoto che andò ad inficiare un tessuto edilizio, quello del centro storico, già in condizioni di estremo degrado". Poi la migrazione delle aziende altrove, la vendita on line che ha preso il sopravvento, ne hanno minato la gloria di un tempo. Ciò nonostante, non sono poche le botteghe che resistono: operatori dello spettacolo vi si riforniscono di abiti da scena e la clientela più esigente, ancora oggi, vi trova importanti occasioni. Un capitolo del libro è dedicato alle testimonianze di alcuni venditori storici che "non sanno stare su internet" e preferiscono il contatto diretto con la gente nella bottega che affaccia su strada. Qui vengono raccontate le storie di chi ha ereditato questo mestiere dal nonno e dal padre ma anche la ferma volontà di un 20enne che dice "Voglio fare solo questo nella mia vita, lavorare a Pugliano". Un segno di rinascita è palazzo Capracotta, che 'rivive' in una delle iniziative di Ercolano Cultura Vintage, associazione che punta a far conoscere e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale presente sul territorio. L'edificio storico, da anni puntellato, è stato tappezzato da jeans variopinti fino a diventare un'attrazione turistica. Lo scopo, spiegano gli autori in conclusione, era ed è quello di promuovere un progetto teso al recupero del palazzo e a un suo futuro utilizzo in linea con la vocazione del territorio. (ANSA)

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