Campania

Droga nel calzino, preso a Napoli ispettore della Penitenziaria

Provveditore, terza operazione in Campania. Uspp, via mele marce

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 LUG - Un ispettore della polizia penitenziaria è stato arrestato nel carcere di Poggioreale, a Napoli, per avere tentato di introdurre della sostanza stupefacente nella casa circondariale.
    L'agente, Antonio Zuzolo, aveva nascosto 590 grammi di droga in un calzino: il sostituto procuratore di Napoli Fabrizio Vanorio ha disposto l'accompagnamento dell'ispettore arrestato nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere.
    Per l'Uspp, con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio, "bisogna allontanare dal Corpo le mele marce che ledono l'onore della Polizia penitenziaria il cui compito è estremamente delicato, sia a tutela dell'ordine e della sicurezza, sia a garanzia degli obiettivi trattamentali e di recupero".
    "Negli oltre 200 istituti penitenziari della nazione - viene sottolineato dai sindacalisti - l'operato del Corpo è ispirato da questi valori e merita di essere esaltato, anche perché spesso invisibile".
    "Nonostante le notevoli difficoltà e l'annosa carenza in organico, - conclude l'Uspp - con enormi sacrifici, il Corpo di polizia penitenziaria assolve al mandato istituzionale ma nel carcere di Poggioreale, dove è alto il tasso di sovraffollamento, mancano oltre 150 agenti".
    Soddisfazione per l'arresto è stata espressa dal provveditore per le carceri della Campania Lucia Castellano: "Si tratta della terza operazione della polizia penitenziaria in Campania - ha detto all'ANSA il provveditore Castellano - ma il fatto che le mele marce, appartenenti non solo alla penitenziaria, vengano individuate e neutralizzate, significa che abbiamo gli anticorpi giusti contro questo triste e inaccettabile fenomeno".
    Per il provveditore però "è necessario un cambio di passo sulla sicurezza: queste misure sono accompagnate da provvedimenti emessi dalla nostra struttura che intendono rendere sempre più simile l'ingresso nelle carcere a quello negli aeroporti". (ANSA).
   

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