(ANSA) - NAPOLI, 17 LUG - Nella nottata tra sabato e domenica
scorsi si è recato nel luogo dove Marta Maria Ohryzko, ancora in
vita, era caduta, fratturandosi una caviglia. Ma non l'ha
aiutata, non ha chiamato i soccorsi e, anzi, se n'è andato
lasciando che morisse da sola, in una lenta agonia. Emerge anche
questo dalle indagini dei carabinieri di Ischia che, coordinati
dalla Procura di Napoli (IV sezione, "fasce deboli della
popolazione", sostituto procuratore Alfredo Gagliardi e
procuratore aggiunto Raffaello Falcone) hanno portato al
provvedimento di fermo nei confronti del 40enne di nazionalità
russa Ilia Batrakov, compagno della vittima.
Oggi il gip di Napoli Fabio Provvisier ha convalidato il
fermo notificato lunedì scorso e disposto il carcere per
l'indagato che è arrivato addirittura a negarle la possibilità
di potersi recare nel centro di igiene mentale dov'era in cura.
Il reato contestato è di maltrattamenti nei confronti della
compagna, con l'aggravante di avere commesso il fatto in danno
di una persona con problematiche psichiatriche e con crudeltà,
maltrattamenti, inoltre, aggravati anche dall'evento morte.
Dalle indagini è emerso che Ilia Batraklov ha deliberatamente
ignorato tutte le richieste d'aiuto della compagna che, alla
fine, è deceduta per cause che verranno alla luce nel corso
dell'esame autoptico già disposto dagli inquirenti e previsto
per domani. La Procura e i carabinieri sono ancora al lavoro per
fare piena luce sulla vicenda e non si esclude che la posizione
dell'indagato possa aggravarsi nei prossimi giorni. (ANSA).
Donna morta a Ischia, il compagno ha scelto di non salvarla
Si è recato nel luogo dell'incidente ma non ha fatto nulla