(ANSA) - NAPOLI, 19 LUG - L'emergenza cinghiali nel Cilento
continua a causare danni economici enormi alle vittime dei
continui attacchi alle coltivazioni. Questa volta a farne le
spese è stata l'ambasciatrice della dieta Mediterranea Giovanna
Voria, imprenditrice molto nota per aver salvato e rivalutato un
prodotto tipico della regione Campania, il cece di Cicerale.
"Un ettaro e mezzo devastato ed oltre trentamila euro di
danni, senza calcolare il mancato guadagno e le recinzioni da
ricostruire. Questi i numeri dell'assalto di un branco di
cinghiali al terreno dedicato ai ceci. Mi viene da piangere se
penso alla fatica, alle rinunce, al lavoro, alle lotte per
produrre prodotti sani del mio territorio che insieme a chi ci
aiuta lavoriamo sodo" racconta all'ufficio stampa di Coldiretti
Campania la diretta interessata.
Il cece di Cicerale è un presidio slow-food che riesce a
sopravvivere grazie a quanti portano ancora avanti questa
faticosa coltivazione, mantenendo con il passare degli anni la
semente dell'originale. I produttori hanno definito un
disciplinare rigorosamente sostenibile che prevede la
riproduzione in famiglia dei semi, il controllo dei quantitativi
prodotti dai soci annualmente e l'aggiornamento dell'albo dei
terreni utilizzati per la coltivazione. Il presidio cerca di
fare conoscere questa tradizione che si tramanda di generazione
in generazione.
"La Coldiretti della Campania è pronta a fare da megafono,
anche in piazza, alle grida di dolore di Giovanna Voria e di
tutte gli altri coltivatori che quotidianamente restano vittime
di questa invasione" dichiarano il presidente di Coldiretti
Campania Ettore Bellelli e il direttore Salvatore Loffreda,
seguendo l'esempio di quanto accaduto in queste settimane nel
resto d'Italia.
"Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri forestali ma sappiamo
che serve a poco. Pochi giorni fa ne ho contati 51 intorno alle
mie vacche, una situazione insostenibile. Credo che i contadini
- conclude Giovanna Voria - prima o poi smetteranno di fare il
loro lavoro. Non siamo né protetti e né aiutati. Così facendo
lasceremo che la gente si nutra di cibo trattato, avvelenato e
sintetico: quando non ci saranno più contadini, nessuno più avrà
cibo naturale da mangiare". (ANSA).
Ceci di Cicerale sotto attacco dei cinghiali,ingenti i danni
Danni per oltre trentamila euro nel Cilento, la denuncia