Campania

Violenze in carcere, pm chiedono misure per altri 29 agenti

Ma il gip rigetta e Procura fa istanza d'appello al Riesame

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 AGO - Entra nel vivo la seconda tranche dell'inchiesta sulle violenze commesse dai poliziotti penitenziari ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, in pieno lockdown per il Covid: la Procura di Santa Maria Capua Vetere - che in questi mesi ha lavorato sotto traccia - ha chiesto misure cautelari per altri 29 agenti (15 in servizio a Secondigliano, 13 al carcere di Santa Maria Capua Vetere e uno ad Avellino) ritenuti coinvolti nella vicenda.
    Gli inquirenti hanno chiesto delle misure cautelari (tra arresti domiciliari e divieti di dimora) tutte però rigettate dal gip Alessia Stadio. Decisione contro la quale gli inquirenti hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame di Napoli. 

   "Come sindacato abbiamo sempre creduto nella giustizia; tuttavia i provvedimenti chiesti appaiono incomprensibili, considerato che sono passati 4 anni e mezzo dall’evento in questione e la polizia penitenziaria destinataria dei provvedimenti in questo tempo ha lavorato con professionalità e zelo per l’ assolvimento dei propri compiti istituzionali". Così, all'Ansa, il presidente dell'Uspp Giuseppe Moretti, e il segretario regionale Ciro Auricchio, commentano le ulteriori richieste che la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha inoltrato all'autorità giudiziaria nell'ambito di una seconda tranche dell'inchiesta sulle violenze commesse dai poliziotti penitenziari ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere avvenute il 6 aprile 2020.

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