Campania

Viminale valuta commissione d'accesso a Caserta, ira del sindaco

Marino, 'atto di barbarie', accuse al deputato leghista Zinzi

Redazione Ansa

(ANSA) - CASERTA, 07 AGO - Un "meccanismo a orologeria", un "atto gravissimo che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città". Il sindaco di Caserta Carlo Marino reagisce così sui social alla notizia dell'imminente nomina di una commissione d'accesso al Comune di Caserta, da parte del Viminale, dopo l'inchiesta su appalti, tangenti e voto di scambio che ha portato anche all'azzeramento della Giunta.
    Marino, esponente del Pd e non indagato, punta l'indice contro "un parlamentare della Lega" (il casertano Giampiero Zinzi, ndr) accusandolo di voler far cadere la Giunta "non con una giusta battaglia politica ma con l'infamità di un marchio" legato alla camorra.
    Tutto ciò, accusa Marino, "proprio ora che (guarda caso) prima io come sindaco e poi tutta la città avevamo iniziato la battaglia contro l'autonomia differenziata che aveva visto proprio questo parlamentare della Lega protagonista in Parlamento con il suo voto contro il Sud e la nostra terra. Se fosse vera questa notizia questo parlamentare della Lega si deve dimettere subito; perché attacca la città per far dimenticare il suo voto e il suo lavoro a favore dell'autonomia differenziata e soprattutto perché, se fosse vera la notizia sulla motivazione dell'arrivo della commissione d'accesso per valutare il lavoro di due ex assessori della città, bisogna ricordare che questi ultimi per più di un decennio hanno militato politicamente con il parlamentare".
    Replica il leghista Zinzi: "La reazione rabbiosa del sindaco Marino alla notizia della nomina della commissione di accesso in Comune, voluta dal Viminale probabilmente a seguito di una serie di inchieste che in questi anni hanno coinvolto la classe dirigente politica e amministrativa del Comune di Caserta, sindaco in testa, è preoccupante. Così come imbarazzante è il vano tentativo di scaricare i suoi vecchi 'amici' in maniera così grossolana, come se volesse allontanare da sé il marcio che le indagini della magistratura hanno già documentato. Forse il primo cittadino teme che si scopra qualcosa sul suo operato, o comunque altro rispetto ai reati di corruzione e turbativa accertati dalla DDA di Napoli per la gara sui rifiuti?". (ANSA).
   

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