Campania

Don Palmese,più giudici Sorveglianza contro carcere disumano

"Ferragosto, condizioni difficili per detenuti e operatori"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 12 AGO - Aumentare il numero dei magistrati di sorveglianza e rendere il carcere più umano per alleviare le condizioni di vita di detenuti e agenti di custodia. Don Tonino Palmese, garante per i diritti dei detenuti del Comune di Napoli, affronta il problema carceri nel periodo di Ferragosto, quando le condizioni di chi ci vive e lavora sono aggravate dal clima torrido. L' alto numero di suicidi e il sovraffollamento, ne fanno scaturire la richiesta di spazi adeguati e dignitosi, di condizioni più umane. Pochi giorni fa, nella casa circondariale di Poggioreale a seguito dell'approvazione in legge del decreto carceri, i detenuti hanno protestato esponendo lenzuola alle grate con su scritto 'Libertà' e 'dignità'.
    "Il disagio, i suicidi sono fenomeni visibilmente macroscopici. Ancora una volta è passata la notizia nell'immaginario collettivo, almeno le persone questo mi fanno capire quando ci interroghiamo sul carcere, che la pena è una sola: quando si dice certezza della pena si dice certezza del carcere" ha detto don Tonino Palmese.
    "E per molti c'è anche il convincimento certezza del carcere quanto più duro sia possibile. Quando dico duro - sottolinea - non mi riferisco alla legge sui mafiosi ma alla disumanità del carcere. Ci si aspetta sempre che un decreto, rispetto a fenomeni così gravi e violenti e macroscopicamente pericolosi, sia poi una risposta anche dettagliata ai problemi. Invece, ho la sensazione che ancora una volta e mi spiace doverlo dire, la montagna partorisce il topolino soprattutto perché credo si parli di cose che è negli anni a venire: una risposta immediata non c'è". E sul punto rilancia: "Una delle cose a cui bisognerebbe mettere mano immediatamente, e questo converrebbe alla bontà di un paese civile, è aumentare sempre più la presenza dei giudici di Sorveglianza perché l'istituto di Sorveglianza quando funziona, grazie anche alla quantità delle persone oltre che alla qualità, permette di poter trasformare la pena da carcere disumano alla possibilità di misure alternative.
    Alternativa che viene da una giurisprudenza che può organizzare il giudice di Sorveglianza". Tra le prerogative, il magistrato di Sorveglianza, va detto, sovrintende all'esecuzione delle misure alternative alla detenzione carceraria.
    Don Tonino Palmese, nel corso delle visite alle case circondariali a Napoli, ha riscontrato in questo periodo ferragostano una 'sofferenza reciproca' tra detenuti e agenti di custodia: "Non è un problema di nostalgia della vacanza" ha spiegato "ma di come essere umanamente coinvolti in un tempo così climaticamente torrido e, soprattutto, in un momento dell'anno in cui le persone gradirebbero anche fare qualcosa di alternativo: mi riferisco alle visite dei familiari, a un maggior numero di possibilità di telefonate, a incontri più organizzati dal punto di vista del tempo libero". "Anche questo - ha concluso - potrebbe significare fare Ferragosto in carcere". (ANSA).
   

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