(ANSA) - NAPOLI, 20 AGO - C'è chi porta in alto il nome di una comunità - con il suo lavoro, la sua arte, il suo ingegno - venenendo riconosciuto altrove ma semmai non in maniera adeguata nella sua terra d'origine. Per questo Filippo Di Nardo, a lungo collaboratore di tantissimi periodici locali dell hinterland a nord di Napoli, ha voluto dare alle stampe un libro dal titolo "Io.
È una rassega di interviste (contenute in 23 capitoli sui 30 che compongono il libro), pubblicate negli ultimi anni, a personaggi giuglianesi che ogni giorno portano nel mondo il nome di Giuglliano: centotrentamila abitanti, una superificie vastissima, cresciuta urbanisticamente troppo in fretta dopo il terremoto del 1980 e che forse, proprio a causa di ciò, ha perso anche un po' la sua identità. "È giusto che ci sia la tutela dei beni artistici, dei monumenti mettendo vincoli e facendo piani di recupero - dice Di Nardo - ma noi dobbiamo anche tutelare e far conoscere anche quanti con la loro arte, il loro lavoro, hanno dato e danno lustro a questa terra. Lo dobbiamo fare, come se fosse un inderogabile dovere, soprattutto verso le nuove generazioni che nel ritmo vorticoso della quotidianità rischiano di non conoscere i loro concittadini che sono delle eccellenze".
(ANSA).
"Io... il mitico ignoto", racconto delle eccellenze di Giugliano
Interviste a personaggi che hanno dato lustro alla città