(ANSA) - NAPOLI, 06 SET - Manifestazione a Roma, martedì 10
settembre, dei direttori del Ministero della Giustizia per dire
no alla soppressione del profilo professionale e chiedere
l'ingresso nell'area delle elevate professionalità. Lo rende
noto in un comunicato il Coordinamento Nazionale Direttori della
Giustizia che, spiega, "ha organizzato la manifestazione
nazionale, in Piazza Cavour davanti al luogo più rappresentativo
della giustizia italiana, la Corte di Cassazione".
Lì, si legge ancora nel comunicato, si raduneranno "centinaia di
direttori in servizio negli uffici giudiziari italiani che
confluiranno nella Capitale per chiedere il loro inquadramento
nell'Area delle Elevate Professionalità, con la piena
salvaguardia in ogni caso delle mansioni finora svolte, come
delineate dal D.M. Giustizia del 9 novembre 2017". Inoltre è
stato promosso anche il tentativo di conciliazione presso il
Ministero del Lavoro, preliminare alla proclamazione dello
sciopero della categoria.
"Il profilo professionale del direttore - si legge ancora nella
nota - risponde già pienamente ai requisiti per l'inquadramento
nell'Area delle Elevate Professionalità, come previsto dal CCNL
Comparto Funzioni Centrali. Tale area è stata creata
appositamente per accogliere le figure di quadri, una categoria
imprescindibile che funge da cerniera tra i Dirigenti e il resto
del personale. Il Direttore, infatti, è l'unico profilo a cui il
D.M. Giustizia attribuisce funzioni di vicariato del Dirigente,
direzione, coordinamento, formazione del personale, studio e
ricerca, attività ispettiva e didattica, e in generale, attività
ad elevato contenuto specialistico. Osserva inoltre il
Coordinamento che, in conformità con il CCNL, l'accesso all'Area
delle Elevate Professionalità richiede il possesso di una laurea
magistrale, requisito che tutti i Direttori attualmente in
servizio possiedono, a differenza dell'Area Funzionari per la
quale è sufficiente una laurea triennale". (ANSA).
Coordinamento Direttori della Giustizia, martedì protesta a Roma
Appuntamento in piazza Cavour, davanti alla Corte di Cassazione