(ANSA) - NAPOLI, 16 SET - Insegnare a un gruppo di detenuti
l'arte di preparare il caffè, ma anche come lavorare il terreno,
come coltivare il chicco affinchè un domani possa nascere 'il
caffè di Secondigliano'. È l'obiettivo del progetto 'Un chicco
di speranza', programma di reinserimento rivolto a dieci
detenuti del carcere partenopeo, che vede insieme Kimbo, azienda
leader del settore, il penitenziario di Secondigliano e la
Diocesi di Napoli.
Un progetto che vede il coinvolgimento anche del Dipartimento
di Agraria dell'Università Federico II di Napoli per capire
quale sia il tipo di pianta di caffè più adatta alle
potenzialità organolettiche del terreno. "Abbiamo ricevuto tanto
dalla città di Napoli in 60 anni e più di attività e
significativamente siamo e restiamo in questa area della città
per manifestare la nostra gratitudine - ha affermato Mario
Rubino, presidente Kimbo - Se oggi Kimbo è il caffè di Napoli,
distribuito in 100 Paesi del mondo, lo dobbiamo anche alle
nostre radici: siamo nati nel rione Sanità nel 1963 e i
fondatori della nostra azienda, Elio, Francesco e Gerardo
Rubino, hanno scelto Melito di Napoli come area per impiantare
lo stabilimento industriale credendo e investendo sul
territorio. Oggi sentiamo il dovere di restituire a chi tanto ci
ha dato e spero di non essere l'unico e di riuscire a
coinvolgere presto altri imprenditori nella mia visione di
benessere e di sostenibilità sociale". Al fianco di Kimbo, del
carcere di Secondigliano e della Diocesi di Napoli anche la
magistratura di sorveglianza che vigilerà e supporterà le
attività e gli spostamenti dei detenuti, anche con l'emissione
di provvedimenti eventuali che, nei termini di legge, dovessero
rendersi necessari. Il progetto è partito dall'Ufficio del
lavoro dell'Arcidiocesi che si è adoperato a sensibilizzare la
Kimbo affinché proponesse a favore dei detenuti dell'istituto
penitenziario di Secondigliano un progetto di formazione e di
avviamento al lavoro "reale e costruttivo per creare i
presupposti di una cittadinanza attiva". Il progetto inoltre
gode dell'assenso del Capo del Dipartimento dell'Amministrazione
penitenziaria. (ANSA).
A scuola di caffè, parte progetto nel carcere di Secondigliano
Per 10 detenuti grazie a penitenziario, Diocesi Napoli e Kimbo