Campania

Santa Maria dei Miracoli tra ricerca, storia e devozione

Il libro di Biagio Roscigno presentazto 25 settembre a Napoli

il libro Santa Maria dei Miracoli tra ricerca, storia e devozione di Biagio Roscigno Edizioni Fioranna

Redazione Ansa

 Sarà presentato mercoledì 25 settembre a Napoli (ore 18.30) nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, il libro "Santa Maria dei Miracoli tra ricerca, storia e devozione" di Biagio Roscigno, restauratore e scenografo presepiale, pubblicato da Edizioni Fioranna. L'incontro, moderato da Argia di Donato, avvocato e giornalista, vedrà la partecipazione di Gian Giotto Borrelli, docente Unisob di Storia delle tecniche artistiche, Mario Grimaldi, consulente MIC già docente in Archeologia della Magna Grecia, Sabino Antonino Sardo, presidente complesso Educandato statale, e di don Valentino De Angelis, sacerdote a Santa Maria dei Miracoli. Prevista anche la partecipazione del cardinale emerito Crescenzio Sepe.


    "Una storia affascinante, quella raccontata dall'autore, che descrive - sottolinea una nota - le fasi del ritrovamento dell'immagine di Santa Maria dei Miracoli e la sua ricollocazione avvenuta il 20 maggio 2023, dopo un'assenza di 215 anni, nella propria sede di origine. Fu proprio questo quadro, nel 1616, a dare il nome alla chiesa e all'intero quartiere. Prima dell'arrivo dell'immagine originale, la venerazione alla Madonna dei Miracoli era inconsapevolmente manifestata ad un quadro collocato successivamente e considerato come originale tuttora presente sulla parete absidale della chiesa". Ad oggi, grazie alla ricostruzione di questa storia si è restituita identità ad un quartiere popoloso e poco conosciuto di Napoli, a ridosso del Rione Sanità.


    Un lavoro volto, quindi, a dimostrare, si evidenzia, "l'importanza e la valenza storico-devozionale legata all'immagine della Madonna dei Miracoli. La ricerca effettuata da Roscigno è frutto di un impegno che va oltre il discorso puramente artistico, vuole far emergere e dimostrare quale fosse il quadro originale e il percorso storico che lo ha portato lontano dal suo luogo di origine, facendone perdere le tracce per circa due secoli".

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