(ANSA) - NAPOLI, 24 SET - "I reclami nei confronti
dell'Amministrazione e della sua incoerente gestione delle
politiche di reclutamento e gestione del personale si stiano
riverberando in un'aperta conflittualità tra i profili, tra i
quali dovrebbero esserci invece, per il buon andamento, unità
d'intenti e collaborazione". E' quanto sottolinea l'Unione
Funzionari Giudiziari Qualificati in una lettera inviata, tra
gli altri, al ministro della Giustizia e alle organizzazioni
sindacali di categoria.
"Prosegue - viene evidenziato nella missiva - lo stato di
agitazione del personale giudiziario che si è rapidamente
organizzato, come mai prima d'ora, in diverse associazioni
spontanee, una per ogni profilo, reclamando progressioni in
carriera o opponendosi alla soppressione del profilo apicale di
appartenenza. Il proliferare di movimenti spontanei dà già, di
per sé, la misura della scarsa o comunque insufficiente
attenzione delle organizzazioni sindacali alle questioni che
stanno avvelenando il clima degli uffici. 'Divide et impera',
osserva qualcuno, ma a vantaggio di chi?"
Per l'associazione - costituita anche da funzionari
giudiziari che, per lunga esperienza nel Dipartimento dell'
Organizzazione Giudiziaria, è reduce da ataviche battaglie in
tutte le sedi "la sola richiesta legittima alla quale si
dovrebbe tutti aderire è: rispetto del contratto collettivo
nazionale delle Amministrazioni centrali dello Stato, sia in
termini di progressione di carriera che di progressione
economica, auspicando e stimolando il sostegno delle
organizzazioni sindacali affinché nelle sedi opportune tutelino
le aspettative dei dipendenti amministrativi degli uffici
giudiziari esortando l'Amministrazione ad agire con trasparenza
e senza eccezioni, così ponendo fine, prima che degeneri
ulteriormente, questa che viene definita, semplicisticamente ma
in maniera tristemente efficace, una 'guerra tra poveri' che sta
travolgendo gli uffici giudiziari". (ANSA).
Unione Funzionari Giudiziari: "basta guerra tra poveri"
"Politiche di reclutamento e gestione generano conflittualità"