(ANSA) - NAPOLI, 27 SET - È una mappa cartografica
tradizionale di Scampia, interpretata attraverso lo sguardo dei
sofferenti psichici del centro diurno di salute mentale
Gattablu. Non solo segni e disegni ma anche parole chiave e
concetti come possibilità, scambio, rivoluzione, per una mappa
emozionale dove colori e parole raccontano la storia di una
comunità che cura.
«Abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto da quando
abbiamo saputo della scelta dell'Asl di aziendalizzare la cura
sociale» spiega Letizia Alfano, operatrice sociale del centro
Gatta Blu, tra le persone interessate dai licenziamenti
imminenti. «Abbiamo deciso di fare un viaggio che ripercorre le
tappe di quel modello di cura che, dagli anni '90, si realizza
in Campania, basato sull'integrazione tra servizio pubblico e
cooperazione sociale. La mappa vuole essere una
contro-narrazione, offrire una contro-mappatura del territorio
che racconta le pratiche e le relazioni costruite nel tempo e
contiene il messaggio politico, sociale e culturale del nostro
lavoro. Lo scopo è anche quello di rivendicare quel ruolo di
protagonismo della cooperazione sociale che oramai è giunto alla
fine. Dopo questa epoca, si tornerà alla cultura della
reclusione precedente alla Riforma Basaglia».
«Rivendichiamo quanto nel tempo abbiamo fatto e facciamo, il
riconoscimento di un patrimonio professionale e culturale
costruito negli anni, il mantenimento dei livelli occupazionali,
la necessità di riscrivere un nuovo patto sociale per rilanciare
politiche pubbliche a sostegno delle persone fragili», ha
spiegato Giacomo Smarrazzo, presidente di Gesco. (ANSA).
Ecco la mappa emozionale realizzata dai sofferenti psichici
Scampia, installazione degli utenti del centro diurno Gattablu