Campania

In 2023 export da Sud al 111% in più rispetto a 2016

Da Campania 22,2 miliardi export, primo settore farmaceutica

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 01 OTT - Negli ultimi anni l'economia italiana ha mostrato un'evoluzione migliore rispetto alla crescita media dell'area dell'euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, dove si sono distinte le PMI italiane che realizzano più della metà del nostro export. E' quanto emerge dall'analisi del contesto economico a cura del Research Department Intesa Sanpaolo, in occasione del premio che viene conferito oggi a Città della Scienza alle pmi di Campania, Calabria e Sicilia.
    Nel 2023 i valori esportati dai territori della Direzione Regionale Campania, Calabria e Sicilia si sono assestati a quota 37,1 miliardi di euro, il 111% in più rispetto al 2016 (+120,3% la Campania, +97,5% la Sicilia e +112% la Calabria). Un elevato contributo viene dalla Campania (22,2 miliardi di euro di export nel 2023) dove il primo settore per vendite all'estero è la farmaceutica, seguito da agro-alimentare, automotive e sistema moda. Nel 2023 le esportazioni della Sicilia hanno superato i 14 miliardi di euro, con un peso importante del settore petrolifero, seguito da agro-alimentare, chimica, elettrotecnica ed elettronica. Più contenuti i valori esportati per la Calabria (879 milioni di euro) rappresentati soprattutto da agro-alimentare, chimica e sistema moda. Nel primo semestre del 2024 le esportazioni delle tre regioni hanno mostrato un buon tasso di crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, +6,4% (+8,8% la Campania, +1,8% la Sicilia e +18% la Calabria) in controtendenza rispetto alla media italiana (-1,1% tendenziale); in particolare, per la Campania il maggior contributo è venuto dal settore farmaceutico (+54,6% rispetto ai primi sei mesi del 2023), seguito da agro-alimentare (+3,5%) e aerospazio (+2,4%) che compensano i cali di automotive (-6,2%) e sistema moda. In lieve incremento i flussi della Sicilia nel primo semestre del 2024 (+1,8% tendenziale): i prodotti petroliferi raffinati, che totalizzano più del 60% del totale export regionale, crescono del 3%; andamenti positivi si registrano anche per agro-alimentare (+4,6%), chimica (+14,9%) ed elettrotecnica (+57,8%); in calo l'elettronica (-49,5%). In crescita anche i flussi della Calabria (+18% tendenziale) determinato dagli incrementi di agro-alimentare (+26,8%), chimica (+18,7%), sistema moda (+4,4%) e meccanica (+2,5%); in contrazione navi e imbarcazioni (-5,2%).
    Alla buona dinamica dell'economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti che tra il 2016 e il 2023 hanno registrato un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia (+35,3% per la Campania, +38,3% per la Sicilia, +14,7% per la Calabria). Abbiamo fatto decisamente meglio rispetto ai nostri principali competitor: la Francia ha messo a segno un progresso del 19,2%, la Spagna ha mostrato una crescita del 14,3%, mentre la Germania si è fermata al +4,5%. Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: basti pensare che tra il 2008 e il 2016 i nostri investimenti si erano ridotti del 22,4% (-28% per la Campania, -40,9% per la Calabria, -33,8 per la Sicilia), mentre quelli tedeschi erano saliti del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e ICT (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software; +20,2%). (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it